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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Luca Barbareschi: "Capisco Lapo Elkann, anche io sono stato violentato"

L'attore ammira il coraggio di Lapo per aver denunciato le molestie subite in collegio e racconta la sua esperienza: "Ho provato a distruggermi in ogni modo: cocaina, sesso, alcol. Era un modo per punirmi, perchè un bambino che subisce violenze pensa che sia colpa sua"

Luca Barbareschi torna a parlare delle violenze sessuali subite per quattro anni quando era bambino (tra i 7 e gli 11 anni) da parte di religiosi, tra cui quello che era il suo "padre spirituale". Un'infanzia difficile quella dell'attore, abbandonato dalla mamma e cresciuto prima con due anziane zie e poi con il papà, diventata un inferno quando si è trovato in silenzio a dover fare i conti con i mostri che hanno abusato della sua innocenza.

Un silenzio durato più di quarant'anni, durante i quali Luca Barbareschi ha dovuto ricucire ferite profonde che continuavano a sanguinare: "Lapo Elkann è stato coraggioso a denunciare - ha dichiarato l'attore a Vanity Fair - Anche lui ha quell'iter di autodistruzione tipico di chi è stato vittima di violenze". Un'autodistruzione che Barbareschi ha vissuto sulla sua pelle e che racconta: "Ho passato la vita a farmi del male. Drogandomi, sconvolgendomi, ho provato di tutto. Anche con il sesso, ma poi ho capito che la trasgressione arriva a un punto di stallo. Lo puoi fare in due, in tre, con un altro uomo, una trans, ti leghi... Ma più in là di tanto non puoi andare".

Una vita di eccessi che deriva dalle ferite del passato: "Un bambino che viene violentato pensa che sia colpa sua. Quando un adulto ti mette le mani addosso o, peggio ancora, ti penetra, provi un'emozione devastante. Se hai una famiglia compatta alle spalle è più facile reagire, ma io ero solo".

Parole dure, in alcuni tratti agghiaccianti, ma i ricordi lo sono ancora di più.
 

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