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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Vuole un figlio dal marito morto: "Lo farò con l’inseminazione post mortem"

Il Consiglio di Stato francese ha concesso la prima autorizzazione che permetterà a Mariana González-Gomez, vedova dal 2015, di ricevere in Spagna lo sperma del marito morto di leucemia

Mariana González-Gomez, una vedova trentenne spagnola, ha ricevuto una prima autorizzazione a ricevere in Spagna lo sperma congelato a Parigi (città in cui viveva da sposata) del marito, morto di leucemia nel 2015, così da poter aver un figlio attraverso l’inseminazione post mortem.

Aurélie Bretonneau, relatrice del Consiglio di Stato francese, equivalente della nostra Corte costituzionale, ha spiegato che si tratta di una pratica "eccezionale, contraria alla legge del nostro Paese" che vieta questo tipo di situazione. La decisione definitiva si avrà nei prossimi giorni, ma di solito il Consiglio di Stato conferma ciò che è stato deciso dal relatore. 

Adesso, però, per la donna parte una corsa contro il tempo, dato che in Spagna questa pratica è sì permessa, ma entro un anno dalla morte del coniuge.

Mariana González-Gomez abitava a Parigi con il consorte Nicola Turri, di origini italiane, che nel 2013, in seguito alla scoperta del linfoma, prima di un trattamento che poteva fargli perdere la fertilità ha deciso di congelare lo sperma, conservato all’ospedale Tenon di Parigi. Nel 2014, dopo aver saputo di avere la leucemia, Turri ha sottoscritto un documento per consentire alla moglie di avere un figlio da lui, anche dopo la sua morte. 

Nel luglio 2015 Nicola è morto e Mariana è tornata in Spagna e ha iniziato ad intraprendere la sua battaglia con la giustizia amministrativa francese che all’inizio aveva negato l’invio dello sperma con una prima sentenza. Adesso, invece, si ribalta tutto grazie a questa prima autorizzazione che fa da apripista alla sentenza del Consiglio di Stato.

"Non si tratta di riportare in vita Nicola, perché so che non c’è più" ha detto la donna a France Tv: "Questo bambino sarà una parte di noi due, il sangue del nostro sangue... È un figlio desiderato, che suo padre lo ha voluto tanto quanto me, che era il nostro sogno e che alla fine Nicola non ha potuto essere con noi". 

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