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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Ascoltare musica è una droga: la scienza spiega perché

Aumenta il ritmo cardiaco, genera brividi e fa salire la temperatura corporea: questo è ciò che provoca il piacevole passatempo, un risultato che può essere determinante supporto ai soggetti autistici

Proprio come assumere una sostanza stupefacente o mangiare il proprio cibo preferito: ascoltare musica non è solo un diletto che rilassa la mente, ma una vera scossa di piacere per l'organismo che gioverebbe della melodia secondo un processo scientifico spiegato dagli esperti della McGill University di Montreal, in Canada.

Pare, infatti, che seguire con le orecchie la canzone preferita rilasci nel cervello la dopamina, un neurotrasmettitore che produce gli effetti equivalenti a quelli di una droga o di un particolare alimento: il cuore, pertanto, inizia a battere più velocemente e la temperatura corporea cresce e con lei i brividi e l'umore.

Secondo alcuni studi medici, inoltre, l'ascolto della musica che si ama può incidere persino sulla percezione e la resistenza al dolore e, come dimostrato da un esperimento in seguito pubblicato su Journal of Sport & Exercise Psychology, sempre in presenza di una certa colonna sonora anche le prestazioni fisiche degli sportivi tendono a migliorare.

Ma non tutta la musica provoca le stesse conseguenze, solo i brani che accelerano il ritmo cardiaco generano un cambiamento sia fisico che  psicologico e questo perché, come in occasione di un evento piacevole, viene stimolata una rete di connessioni neuronali le cui dinamiche sono ancora in fase di osservazione da parte degli scienziati.

Tali risultati, al di là della sorpresa relativa al piacevole passatempo, potrebbero aprire nuovi scenari nella musicoterapia di sostegno ai soggetti autistici per i quali una connessione con le emozioni più profonde può rivelarsi determinante per la cura dei loro disagi.

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