Nude con la cellulite in mostra per pubblicità: "È oltraggio al pudore"

Quattro donne nude con tanto di tatuaggi e cellulite in bella mostra, raffigurate di schiena per una pubblicità che voleva sensibilizzare sull'utilizzo di prodotti senza cofezioni di plastica, sono risultate offensive al punto tale da essere bandite perché pornografiche.

Un quartetto di corpi decisamente lontani dal concetto di perfezione photoshoppata, esposto in tutti i negozi fra Australia e Nuova Zelanda e sul sito web della catena di cosmetici 'Lush' per l’Australia, è stato scelto per il progetto 'GoNaked'.

Quella nudità, però, ad alcuni non è piaciuta e sono arrivate proteste ufficiali all’Ufficio australiano che regola le pubblicità perché affisse all'altezza dei bambini ("Non voglio che I miei figli siano esposti a queste nudità durante le compere settimanali" ha fatto sapere una mamma) e contrarie ai canoni del buon gusto. 

Lush, dal canto suo, ha risposto che la campagna puntava al rispetto verso ogni corpo, non certo a creare scalpore, e benché molti clienti abbiano definito la campagna una fonte di ispirazione per promuovere positivamente il corpo umano senza ritocchi e utile per il messaggio sulla riduzione della plastica nelle confezioni, non c’è stato nulla da fare: l’Advertising Standards Bureau ha stabilito che le immagini infrangevano la sezione 2.4 del Codice che disciplina gli standard pubblicitari, gestendo la nudità e il contenuto sessuale in modo non conforme alla sensibilità del pubblico (che include bambini). Risultato: campagna rimossa.

Comune ai più, allora, è stato un quesito: sarebbe stato riservato lo stesso trattatamento ad un'immagine raffigurante modelle dai lati B perfetti? Il dubbio resta.... La campagna pubblicitaria, no.