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Martedì, 16 Aprile 2024
Lo scivolone

"Utero in affitto? A Scampia le donne spaccerebbero anche quello"

Bufera su Nunzia De Girolamo

È nell'occhio del ciclone, l'ex ministra Nunzia De Girolamo. Non più in politica (era del centrodestra), la moglie del coordinatore Pd della Campania Francesco Boccia adesso fa la conduttrice televisiva. E proprio in tv, ospite di PiazzaPulita su La7, ha rilasciato una dichiarazione che col passare dei giorni sta sollevando un polverone. De Girolamo era stata chiamata a dire la sua sul delicato tema delle famiglie omogenitoriali, e ha chiarito di essere contraria "all'utero in affitto". "Sono assolutamente contraria alla gestazione per altri – ha detto – Ma sono contraria per etero e omosessuali perché vengo da una regione dove già mi immagino Scampia, dove le donne smettono di spacciare hashish e cominciano a spacciare l'utero, quindi sono terrorizzata dalle storture di questo paese e mi attengo alla Costituzione".

Scampia torna alla ribalta quindi, come irredimibile simbolo del degrado napoletano. Un luogo decadente dal punto di vista morale al punto che le sue donne venderebbero non soltanto droga (come secondo De Girolamo già fanno oggi), ma sarebbero pronte a vendere anche il loro utero. In qualche modo: i loro figli.

Le polemiche

Sulla vicenda ci sono stati numerosi interventi. Tra i più significativi quello di Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali del Comune e da prima ancora conosciuto come simbolo delle famiglie omogenitoriali.
"Alle sue parole ho sentito il dolore di Scampia bruciarmi nelle vene – ha scritto sui social l'assessore – uno dei quartieri di Napoli che ha pagato il prezzo più caro a causa dell'abbandono delle periferie da parte delle Istituzioni". "Nunzia De Girolamo, che delle Istituzioni ha fatto parte nel corso della sua esperienza politica da Ministra – ha proseguito Trapanese – questo dovrebbe saperlo e molto bene". "Negli ultimi anni è cambiato molto, e le donne sono il cuore, l'anima e il coraggio di questo cambiamento", mentre da De Girolamo arrivano "parole gravissime dette innanzitutto da una donna, che poi evidentemente ha una conoscenza molto limitata di Scampia e non abbastanza sensibilità da capire che quelle donne sono dei veri e propri giganti". La richiesta è di "scusarsi pubblicamente con le donne di Scampia, che non meritano di certo le sue parole di disprezzo, semmai sostegno e incoraggiamento a non mollare e resistere".

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