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Giovedì, 25 Aprile 2024
Allo specchio

"Rifiutai uno sporco ricatto. Alle giovani dico: studiate e andrete avanti"

Today ha intervistato Paola Donnini, giornalista e volto di LazioTv, dove conduce il programma "Parole di donna"

Quella di Paola Donnini è una carriera lunga. Trent’anni di giornalismo nella carta stampata a Torino, la sua città natale, come cronista di nera e giudiziaria; la guida di un magazine (Glam magazine) stampato in francese e italiano. Poi l’Accademia radiotelevisiva di Teo Bellia con Fabrizio Frizzi come mentore e alla fine la televisione. Oggi Paola Donnini è un volto di LazioTv, dove conduce da cinque anni il programma "Parole di donna", dove si ha un occhio attento al genere femminile, ma è un talk show di approfondimento politico, nel quale si toccano tantissimi temi.

Paola, ma perché un occhio di riguardo alle donne?
"Ma perché la donna deve ancora faticare tanto, soprattutto in certi ambienti. Di donne nella stanza dei bottoni se ne vedono ancora poche. Certo, rispetto ad anni fa, la situazione è migliorata, ma la donna, soprattutto in Italia, deve faticare tanto. Questo non significa che io mi voglia rifare al femminismo o alle suffragette perché comunque penso che la donna, se vuole ottenere quello che desidera, debba impegnarsi, in modo serio e autorevole, andando di pari passo all’uomo. Insieme occorre andare avanti, uno accanto all’altro, in tutti gli ambiti".

Hai detto che le donne devono faticare tanto, soprattutto in certi ambienti. Ma il giornalismo è uno di quelli?
"Secondo me sì. Se vedi nelle redazioni, il direttore è sempre un uomo. Sì, certo qualche magazine viene diretto da una donna, ma perché sono riviste al femminile. Se apri i quotidiani e i grandi giornali, i direttori, salvo qualche eccezione, sono tutti uomini. Ma perché deve essere così? Questo anche in televisione. Nel giornalismo c’è ancora da fare".

Paola Donnini-3

C’è ancora da fare, ma cosa? Cosa serve oggi?
"La donna credo stia facendo abbastanza e la sua condizione è migliorata molto, anche perché si sono date tanto da fare. Chi invece fa ancora orecchie da mercante è l’uomo. Dobbiamo tornare però ad una parola, che sembra sempre utopica: la meritocrazia. Purtroppo assistiamo ancora a delle condizioni in cui si va avanti solo attraverso il proprio corpo, solo attraverso la propria bellezza, che se c’è anche meglio, ma non può essere solo quello. Anche perché questo genera nelle giovani leve l’idea che basti quello per andare avanti nel lavoro. Io ricordo invece che noi passavamo dalle redazioni, ti strappavano i fogli in faccia se il lavoro non andava e quindi dovevamo veramente arrancare su tutto. Oggi ci sono delle giovani che pensano che per fare giornalismo televisivo basti essere belline. Pensare che quello sia sufficente è un grande sbaglio".

Tu cosa diresti ad una giovanissima che sogna di fare il giornalismo anche televisivo?  
"È fondamentale essere preparate. Per le giovani donne è fondamentale la cultura, studiare, non fermarsi mai, non sentirsi mai arrivate. Anche io oggi studio sempre e non mi sento mai arrivata. Io non mi sento mai preparata come vorrei. Sono terribilmente meticolosa, precisa, forse eccessiva in alcune cose. Quello che mi ha salvato è la preparazione, la competenza, che deve essere la prima cosa. Non bisogna mai stancarsi di studiare ed essere curiose e prepararsi su quello che stanno facendo".

È questo il grimaldello per colmare il gap fra uomo e donna?
"Ma certo. Se non sei preparata e non hai cultura, certi uomini, anche molto misogini, possono schiacciarti. Per lo meno se sei preparata, hai cultura e dimostri autorevolezza, puoi evitare di farti mettere i piedi in testa. Per questo io dico sempre alle donne: studiate. Ma non per la laurea o il titolo. Chi se ne importa. Ma per voi. La cultura è una ricchezza personale, oggi più che mai".

Visto che non ci si deve mai fermare, dove vuole arrivare Paola Donnini?
"Ho tantissimi progetti che porterò avanti, progetti importanti legati a format televisivi, sempre più di approfondimento".

Senti ma nella tua lunga carriera ti hanno mai fatto proposte scabrose o molestato?
"Sì, ci sono state persone che mi hanno detto: “Se vuoi arrivare lì, sai che c’è un pegno da pagare”. Ero a cena con una persona, la quale mi aveva detto che avrebbe potuto aprirmi le porte di un’occasione professionale per un programma tv. Mi disse quella frase. Mi sono alzata, gli ho lanciato addosso il tovagliolo, presi un taxi e me ne andai. Se devo sdraiarmi nel letto di qualcuno ok, ma sono io che scelgo. Ma che qualcuno mi venga a dire che serve per pagare pegno, non esiste. Magari sarei arrivata da qualche altra parte. Chissà, ma non mi interessa. Se arrivo da qualche parte ci voglio arrivare per le mie competenze".

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