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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Paura dei ragni, da cosa deriva e come superarla

Si chiama aracnofobia ed è diffusa soprattutto in Europa per motivi storici e culturali. Ecco le tecniche per vincere il terrore dei ragni

Moltissime persone hanno una paura recondita per gli insetti e in particolare per i ragni. Paura, ribrezzo e ossessione che possono diventare patologiche, tanto che si parla di “aracnofobia”, dalla combinazione di due parole greche: arachne (ragno) e phobia (paura). Questa paura è molto diffusa in particolare nella cultura occidentale. Chi soffre di questo problema, in generale tende a manifestare comportamenti irrazionali alla sola vista di ragni o anche solo al sentirne parlare. Per molte persone, l’aracnofobia può diventare un problema serio, in grado di generare un’ansia che può incidere sul proprio stile di vita. Infatti quando il problema è molto sentito, il soggetto può persino evitare di vivere in zone di campagna proprio per evitare spiacevoli incontri con ragni e altri insetti.

Da cosa nasce la paura dei ragni

Secondo gli studi scientifici, la fobia dei ragni deriva da una selezione evolutiva. In Europa, le origine di questa paura risalirebbero addirittura al Medioevo, quando i ragni erano considerati responsabili di infezioni e malattie: per molto tempo sono stati visti come i principali responsabili della peste nera, che ha decimato il Vecchio Continente tra 1500 e 1600. Si credeva che i ragni fossero velenosi e che i loro morsi potessero causare una rapida morte. Ecco perché la paura dei ragni ha innescato in molte persone una sorta di repulsione nei confronti di questi insetti.

Tra le cause, ecco le principali:

  • Per alcuni soggetti si tratta di una risposta condizionata: la repulsione inizia dopo aver visto la reazione di altre persone
  • In alcuni casi l’aracnofobia può essere innescata da uno squilibrio di alcuni neurotrasmettitori 
  • Può essere un elemento comune ereditario in alcune famiglie o culture
  • Un’esperienza traumatica del passato con i ragni può condizionare un soggetto per il resto della sua vita.
  • Va detto che ci sono alcune popolazioni non europee (tra cui i nativi americani), che al contrario, non temono i ragni: li considerano invece dei portafortuna e come un simbolo di saggezza. 

Uno studio condotto dal Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Toronto e riportato da Pazienti.it suddivide gli aracnofobici in due tipologie: 

  • Soggetti che una volta individuato un ragno in un ambiente ne controllano costantemente i movimenti
  • Quelli che evitano in tutti i modi di imbattersi in un ragno

I sintomi dell’aracnofobia

L’aracnofobia può iniziare a manifestarsi durante l’infanzia o l’adolescenza. In seguito ad un evento traumatico, i sintomi possono presentarsi a qualsiasi età quando il soggetto entra a contatto con l’oggetto della propria fobia. 

Cosa accade quando un aracnofobico vede un ragno?

  • aumento della frequenza cardiaca;
  •  attacchi di panico;
  •  dolore al petto;
  • sensazione di soffocamento;
  • difficoltà a distinguere la realtà dall’immaginazione;
  •  sudorazione abbondante;
  •  nausea

Come affrontare l’aracnofobia

L’aracnofobia può condizionare fortemente la vita delle persone che ne soffrono. Tuttavia, oggi è possibile rivolgersi a figure specializzate nel trattamento di questa fobia. In generale, dunque, è bene parlarne prima con il proprio medico di fiducia e poi rivolgersi eventualmente a uno specialista. Tra le tecniche utilizzate per superare il problema, c’è la desensibilizzazione sistematica. Questo metodo aiuta la persona a superare gradualmente la propria paura dei ragni, ripercorrendo lo sviluppo della fobia sin dalle origini. Un’altra tecnica consiste nel far avvicinare gradualmente il paziente all'oggetto fobico, cercando di farlo accettare gradatamente.

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