Succede ogni anno, a maggio, in occasione del 'Pellegrinaggio internazionale dei militari' che migliaia di soldati di tutto il mondo si riuniscano a Lourdes, ufficialmente per pregare e rinnovare le speranze di pace, ufficiosamente per divertirsi e trasformare la città famosa per le apparizioni della Madonna in quello che in un servizio di Vanity Fair è stato definito una sorta di 'Oktoberfest', dove la sbronza generalizzata finisce per farla da padrona.

Era il 1944 quando un cappellano militare francese riunì per la prima volta davanti alla grotta di Massabielle, il luogo delle apparizioni sacre, ex combattenti francesi e sovietici e poi anche quelli statunitensi di stanza in Europa, fino a quando nel 1958 venne indetto ufficialmente il primo vero pellegrinaggio internazionale. 

"Le strade sono invase da dodicimila soldati in divisa e dalle loro famiglie e si cammina a stento tra la folla in festa, accalcata davanti ai locali a bere tanta di quella birra che manco all’Oktoberfest" racconta la giornalista che nei giorni dell'evento in cui il sacro si fonde con il profano ha visto irlandesi assiepati sui marciapiedi a spartirsi birre a profusione, italiani isolati lungo il fiume, al buio, per farsi una canna, tedeschi brindare e fare selfie davanti alla pubblicità dell’ultimo film su Bernadette, la ragazzina che a 14 anni affermò di aver visto la Madonna in una grotta fino ad allora considerata luogo di degrado e prostituzione e oggi simbolo della città.

"I militari sfilano, suonano, fanno animazione e così attirano turisti" ha spiegato il presidente di tutti i commercianti Philippe Bianco, un italiano che ha deciso di cercar fortuna a Lourdes e che considera i quattro giorni del pellegrinaggio militare i più belli dell’anno e anche quelli in cui si guadagna di più: "Noi li attendiamo con ansia e anche se la sera ci sono tanti ubriachi per le strade, non abbiamo mai avuto problemi" ha ammesso, ribadendo il pensiero di una commessa portoghese che si è detta consapevole del fatto tutto questo strida con l’idea che il mondo ha della religione e della città, "ma la gioia e il divertimento fanno parte della vita. E a Lourdes non siamo tutti così religiosi come si pensa. Non tutti andiamo al santuario, e soprattutto non ci vanno i produttori dei souvenir".

Un modo decisamente insolito questo per vivere la propria spiritualità che, per quanto opposto ai canoni tradizionali di un credo austero e rigido, permette di godere del suo aspetto più vitale senza escludere la profondità della propria fede.