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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Aiuto, è San Valentino! Cosa NON fare per trascorrerlo in pace

Regali sbagliati, effusioni sdolcinate, ex ‘ripescati’ sono solo alcuni degli atteggiamenti che rendono ‘faticoso’ il giorno dedicato all’Amore

I devoti alla liturgia del sentimento sono già belli e pronti per innalzare San Valentino agli onori dell’altare domestico, aggrovigliati in un’orgia di melenso trasporto che rende il mondo un grande cuore rosso, i partner orsetti paciosi che si aggirano abbracciati e i baci dolcissime praline di cioccolato: il tran tran quotidiano, per una volta, vada al diavolo. 
Tutto è scosso dal brivido caldo di uno straordinario romanticismo.  

Ma siccome i tempi cambiano e tutto si rinnova, alcuni gesti, a lungo perpetrati come deliziose chicche da propinare alle dolci metà, iniziano a risultare un tantino pedanti anche agli occhi dei più sentimentali conservatori e ad irritare la suscettibilità dei single ‘rosiconi’ che, nel silenzio di un livore celato, si apprestano a scoccare frecciate invidiose reclamanti dovuti scongiuri. 

Per le coppie innamorate, dunque, NO a:

- REGALI INUTILI O PENSATI PER IL COMPIACIMENTO PERSONALE. Tazze, tazzine, pupazzi di pezza andrebbero evitati una volta fuori dall’età prepuberale. Sconsigliata anche una biancheria intima eccessivamente sexy che, se la partner non ha mai acquistato da sola, significa che è un tipo di lingerie che proprio non rientra nei gusti e tantomeno apprezzerà sotto forma di dono imbustato. Inoltre, la penosa scusa del “vediamo come ti sta questo perizoma di pelle e borchie” per dare inizio ad una notte di fuoco, di norma, non accende nemmeno un cerino, quindi meglio non usare mezzucci ed essere diretti, se è quello l’obiettivo. 

- OSTENTAZIONI DI PUBBLICHE SMANCERIE. Frasi del tipo ‘ti-amo-da-morire’, ‘io & te per sempre’, ‘sei-la-vita-mia’ buttate alla mercé del popolo dei social appaiono come un’effusione esibizionista agli occhi dei centinaia di amici che, con tutto il rispetto, nulla se ne fregano dello ‘spettacolo dopo il big bang’ altrui: meglio dirsi tutto nell’intimità di un tete à tete, anche per evitare eventuali sortilegi stizziti di qualche contatto particolarmente infervorato.

- FINE DI UNA STORIA. Se il rapporto è in crisi, aspettare questo benedetto giorno per dire basta o chiedere la famosa ‘pausa di riflessione’ è il gesto più devastante per il/la poveretto/a che nulla sospetta e che, piantato proprio il 14 febbraio, lecitamente si farà nunzio di improperi e maledizioni contro lo sciagurato da lì all’eternità. 

Per i single, invece, NO a: 

- QUALSIASI OSTENTAZIONE DI LIVORE. Chi detesta la celebrazione in questione lo tenga per sé e non manifesti una generale avversione verso chi un fidanzato ce l’ha e quel giorno se lo vuole pure festeggiare. Le frasi che inneggiano alla libertà sentimentale e alla gioia di dirsi felicemente soli, scritte come status proprio in quel giorno, sa tanto di volpe che non arriva all’uva, di zitelli acidi e rabbiosi, insomma.

- NON ACCETTARE UN PRIMO APPUNTAMENTO. Il desiderio di sentirsi coccolati non può essere soddisfatto proprio da quel pretendente che da mesi, disgraziato, elemosina un’uscita senza mai riuscirci: penserebbe che “È fatta! Evvai! Ha ceduto!”, e a quel punto pretendere di far capire che sia stato frainteso il messaggio è, francamente, inammissibile.

- RIESUMARE L'EX. Pescare dagli anfratti del passato le cariatidi di relazioni finite è un impulso da bloccare sulla soglia del pensiero per non istigare al suicidio la dignità personale. Se è finita, è finita e non c’è santo che tenga, nemmeno se si chiama Valentino.

Per tutti, infine, occorre una buona base di pazienza e attendere che quelle 24 ore trascorrano, così che all’indomani i piccioncini possano ritornare nel nido di una ‘normale’ vita a due, scandita dal rigore di una regola che rende eccezionale almeno un giorno all’anno. 

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