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Martedì, 16 Aprile 2024
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Dal sangue di bue alle ossa di mucca, ecco i rimedi più assurdi per smaltire la sbornia

Per mettere fine alla tipica nausea e mal di testa successivi ad una serata troppo alcolica, nei Paesi del mondo ci si affida a delle tradizioni alimentari molto bizzare, alcune solo per veri coraggiosi

Se il senso di colpa per non aver saputo resistere alla tentazione di alzare troppo il gomito assale quando ormai è troppo tardi per tornare indietro, si possono provare alcuni dei consigli che le tradizioni dei Paesi considerano miracolosi per arginare le conseguenze di una pesante sbronza.

Il sito Confused.com ha riunito in un grafico i rimedi più stravaganti nel mondo contro le ubriacature che, oltre a quantificare le calorie consumate in una serata ad alto tasso alcolico (si va dalle 50 di un bicchierino di tequila alle 275 di due bottiglie di birra), suggerisce anche come salvaguardare l’organismo dagli effetti nocivi dell’alcool, spiegando le cose da fare prima, durante e dopo l'assunzione delle bevande, ovvero, mangiare cibi grassi o bere un bicchiere di latte per proteggere lo stomaco nel primo caso, consumare dell’acqua e prendere una boccata d’aria fresca fra un cocktail e l’altro, bere del succo d’arancia per accelerare il metabolismo dell’alcool da parte del fegato o smangiucchiare un toast per sistemare lo stomaco prima di andare a letto.

Ecco allora, come nelle varie culture si arginano i postumi di una bella 'sbornia':

- BOLIVIA: Il piatto del giorno dopo si chiama “fricasé” ed è uno stufato di maiale preparato con peperoncino piccante giallo, aglio, cipolla e cumino e condito con un mix di pane grattugiato, polenta di granturco e patate.
- DANIMARCA. Il trucco danese per recuperare da una colossale bevuta è bere di nuovo. Ma non una birra qualsiasi, bensì una “reparationsbajer”, che infatti è la “birra del recupero": ovvero, una Pale Ale dal gusto deciso, dove il luppolo forte ed aromatico si combina con il gusto equilibrato del malto.
- IRLANDA. Qui si va di “full breakfast”, ovviamente nella versione Irish, che comprende pancetta e salsicce, senza dimenticare uova, verdure e patate, il tutto fritto nel burro ed innaffiato di birra.

- GIAPPONE. La cura post ubriacatura nella terra del Sol Levante prevede zuppa Shijimi (molluschi simili alle vongole ma di colore viola), uova crude, zuppa di miso o umeboshi (prugne salate).
- COREA. Solo per veri temerari, l’Haejangguk (traducibile con “zuppa per eliminare la sbornia”) è fatto di sangue di bue coagulato, cavolo, ossa di mucca, vertebre di maiale e verdure.
- RUSSIA. Altro rimedio per pochi coraggiosi, il succo di sottaceti, bevuto direttamente dal vasetto.

- TAILANDIA. Qui il piatto tipico per superare l’ubriacatura prevede una scorpacciata di spaghetti di riso in brodo con salsa di pesce e di soia, conditi con germogli di soia, carne o tofu e spezie a volontà.
- TURCHIA. Pure in questo caso, sarebbe forse meglio non conoscere nel dettaglio gli ingredienti del “Kokorec”, piatto di strada fatto d’interiora di agnello, pomodori tagliati, timo e pepe, il tutto servito sopra ad una fetta di pane tostato. In alternativa, si può scegliere fra cuore, reni e polmoni, pure questi popolarissimi.
- REGNO UNITO. Cocktail universalmente riconosciuto come “resuscita cadaveri”, il “Prairie Oyster” è una miscela quasi esplosiva di uovo sbattuto, salsa Worcester, tabasco, sale e pepe nero.

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