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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Rosaria Aprea, la miss picchiata per gelosia: 8 anni all'ex fidanzato

Depositata dalla Corte di Cassazione la motivazione della sentenza di condanna di Antonio Caliendo, che massacrò di botte la fidanzata, finita in ospedale con la milza spappolata

Confermata dalla Cassazione la condanna a 8 anni di reclusione per lesioni gravissime ad Antonio Caliendo, che il 12 maggio 2013, per gelosia, picchiò la sua fidanzata Rosaria Aprea, miss di bellezza campana, oggi corteggiatrice a "Uomini e Donne", e con un calcio le spappolò la milza.

Nelle motivazioni del verdetto, emesso lo scorso 16 dicembre, si apprende che sono stati respinti tutti i tentativi dell'imputato di ottenere una riduzione della condanna della Corte di Appello di Napoli, il 13 maggio 2015, e conforme a quella emessa con rito abbreviato dal gup. La difesa di Caliendo si è lamentata per il diniego delle attenuanti generiche e per l'entità della pena, e ha anche chiesto che la gelosia "punitiva" dell'imputato non fosse considerata "futile e abietta", un'aggravante, ma fosse valutata come gelosia "pura" che seppure collegata "ad un abnorme desiderio di vita in comune" non aggrava i comportamenti dolosi.

L'imputato, si legge ancora, "per un consistente periodo aveva impedito alla donna di avere relazioni sociali, di frequentare amiche, di coltivare i suoi interessi e le possibilità di lavoro, come nel caso della costrizione, ancora una volta violenta, ad abbandonare un concorso di bellezza. A completare la disamina del ricorrere della gelosia intesa come senso di proprietà della persona, la decisione di appello, ha ripercorso le terribili modalità dell'aggressione che, in coerenza con i comportamenti precedenti, potevano appartenere solo a chi si fosse sentito, in sostanza, padrone della persona oggetto del suo desiderio".

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