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Venerdì, 29 Marzo 2024
Sanremo

Sanremo: dai, forza che ce la fai!

Finalmente, ha ingranato o, almeno, si spera. L’inatteso flash mob ha strappato un sorriso e anche gli abiti mostrano più grinta, forse pure troppa, stando alla camicia aperta con pelo in vista di Francesco Renga

Oh, era ora! Ci voleva un tranello per scuotere la baracca. Finalmente il telespettatore ha avuto ciò che voleva: un po’ di meritato, ma moderato, divertimento.

Certo, è servito l’inganno per accontentare questa platea tanto esigente, per natura affascinata dalla bellezza della diretta che imbarazza i conduttori, fa gongolare i detrattori ed eccita tanto quanto indigna, ma mai come in questo caso il fine ha giustificato il mezzo di montare su un teatrino davvero ben riuscito e poco importa se lo spunto per l’inaspettato flash mob sia stato preso proprio dai disperati che minacciavano la tragedia durante la prima sera.

Entrata nel pieno della gara canora, la terza serata è stata proprio come può essere il giovedì nel mezzo di una settimana pesante: ha allontanato la fatica dei giorni precedenti e ha insinuato la speranza di un week end che potrebbe chiudere ‘col botto’ se solo ci si inventasse qualcosa. 

Anche per ciò che attiene l’aspetto estetico delle protagoniste c’è da registrare una piacevole distensione visiva, regalata innanzitutto da un elegantissimo smoking artefice della liberazione della Littizzetto dall’immagine di pupetta incellophanata: Frida, allora ci sei?! Voto: 8

Noemi ha letteralmente spiazzato chi si aspettava che irrompesse sulla scena bardata da un intreccio di filo spinato e sculture di stoffa: dopo aver incassato i giudizi non proprio esaltanti sul look della prima sera, ha preferito un cambio in corsa dell’abito stabilito e probabilmente anche dello stilista Gattinoni, visto che l’abito nero lungo e senza spalline, con dettagli bianchi non era lo stesso di quello annunciato in precedenza. Quando si osa, il coraggio paga eccome: voto 8+ (anche per il tentativo di nascondere la rasatura dei capelli  lasciati sciolti).

Antonella Ruggero, poi, per quanto sia una classica signora lontana da fronzoli e inutili bardamenti, l’abito scelto ieri non l’ha affatto valorizzata, confezionato come un discutibile ibrido tra una vestaglia da gran soiréè e l’accappatoio di una geisha in lutto. Voto 6.

Arisa, invece, ha confermato di starci dentro con tutte le scarpe -dal tacco vertiginoso, tra l’altro- nell’industria dell’immagine che è in grado di prendere, shakerare come in un mix e trasformare da cima a fondo. Voto 8.

Giusy Ferreri ha interpretato perfettamente lo stile selvaggio di Roberto Cavalli, forse però calcando un po’ la mano, presentandosi in nero e verde  a metà tra una zebra acquatica e una sirena della foresta. Tutto sommato, risultato gradevole se non fosse -ancora- per quel taglio di capelli che grida vendetta al cospetto del buon gusto. Voto 7.

Infine, l’unico uomo degno di nota è ancora Francesco Renga, al quale però, stavolta si obietta l'audacia tamarra di aver ostentato una villosità del tutto gratuita attraverso la camicia sbottonata: va bene che c’è chi può e chi non  può, ma la licenza di esercitare alcuni diritti che cozzano con la grammatica del decoro non è ammissibile per nessuno, nemmeno per uno così, per questo il voto crolla a 6.

Sanremo 2014 abiti terza serata

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