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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Sesso: gli anziani lo fanno due volte al mese

Con l’età, aumenta anche la frequenza dell’attività sessuale: questo è quanto emerge da una ricerca che ha coinvolto gli ultra 70enni e rilevato una certa predisposizione fisica e mentale all’eros

Secondo uno studio della University of Manchester, bisogna superare la soglia dei 70 anni per ringalluzzirsi dal punto di vista sessuale, perché sono gli uomini e le donne più in là con gli anni quelli che fanno sesso più frequentemente. 

Un terzo degli intervistati, infatti, (7.000 anziani in tutto, tra i 50 e gli oltre 80 anni), lo farebbe due volte al mese, stando alla ricerca condotta da David Lee e pubblicata sugli Archives of Sexual Behavior, secondo cui oltre metà (54%) degli uomini e quasi un terzo (31%) delle donne over-70 ha riferito di essere sessualmente attivo

L’amore e l’affetto resistono alla prova del tempo, quindi, e molti sono coloro che ancora si abbandonano a frequenti baci e carezze, come riferisce il 31% dei maschi e il 20% delle femmine e anzi, contrariamente alla vulgata, la diminuzione di attività sessuale dipende più dall’andamento della salute in generale e dai contrasti all’interno della coppia che semplicemente dall’aumentare dell’età.

Emerge, però, una disparità tra generi che potrebbe essere spiegata in due modi: i maschi risultano più attivi perché più spesso hanno una partner più giovane e le donne più anziane hanno più probabilità di essere vedove e quindi di vivere sole più a lungo.

Alla domanda su quali fossero le difficoltà più frequenti incontrate nei rapporti sessuali, gli uomini hanno risposto menzionando la disfunzione erettile e le donne la difficoltà ad eccitarsi e se gli uomini, in genere, si preoccupano maggiormente per la loro attività sessuale e, con l’aumentare dell’età, queste preoccupazioni tendono a diventare più comuni, le donne sessualmente attive sono risultate meno insoddisfatte della propria vita sessuale complessivamente, con il livello di insoddisfazione che diminuisce con l’aumentare dell’età.

Il responsabile della ricerca, David Lee, ha detto: “Ci auguriamo che i nostri risultati migliorino la salute pubblica, combattano gli stereotipi e i pregiudizi sulla sessualità in età anziana e offrano un punto di riferimento rispetto al quale poter confrontare le proprie esperienze e aspettative”. 

Attenzione però anche agli aspetti negativi: secondo i Center for Disease Control americani, le malattie sessualmente trasmissibili si stanno diffondendo a macchia d’olio tra i figli del baby boom. Dal 2007, l’incidenza della sifilide tra gli anziani è aumentata del 52 per cento, la clamidia fino 32 per cento e anche alcuni studi britannici hanno rilevato una simile tendenza in Gran Bretagna.

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