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Giovedì, 25 Aprile 2024
Donna

“Dirty talk”, l'eccitante linguaggio dell’intimità

Le parole osè e gli apprezzamenti piccanti fanno parte del gioco dell'amore e possono accrescere l'erotismo, allontanando lo spettro della routine

Non ci stiamo riferendo ai sensuali balli dell’indimenticabile film “Dirty dancing”, ma al "dirty talk", un altro tipo di intimità con il partner, che può rendere il sesso ancora più eccitante.

Nel "dirty talk" infatti, non sono le sinuose movenze del ballo ma le parole a rappresentare un afrodisiaco, fino a creare un vero e proprio vocabolario intimo, da usarsi rigorosamente nell’aura di complicità creata da un’accogliente alcova.

Il termine “dirty”, letteralmente “sporco”, non deve affatto trarre in inganno, perchè non stiamo  difendendo il turpiloquio né la volgarità pura e semplice: diciamo piuttosto che ci riferiamo a certi termini hot, ad espressioni piccanti che danno un volto alle emozioni e alle sensazioni corporee di un incontro d’amore.

Apprezzamenti osè sulle doti del partner, descrizioni esplicite di ciò che si prova durante un amplesso amoroso, desideri fino ad allora nascosti che si vorrebbero realizzare...tutto può essere estremamente eccitante e capace di sconfiggere il nemico più terribile di ogni coppia, vale a dire la noiosa routine.

E se sono estremamente efficaci i commenti audaci da pronunciare guardandosi profondamente negli occhi, perché anche questo è un atto con una forte valenza erotica (chi si sognerebbe di fissare a lungo negli occhi uno sconosciuto? Sarebbe molto imbarazzante per entrambi!) è altrettanto stuzzicante “giocare d’anticipo”, pregustando tutte le tappe di un incontro d’amore prima ancora che avvenga.

Ed è a questo punto che può entrare in gioco il complice che tutti abbiamo con noi 24 ore su 24, perfino nel bagno, vale a dire l’amato cellulare, strumento per comunicazioni di ogni tipo, ma riciclabile anche in una inedita versione “sex-toy”.

Cosa ci può essere infatti di più eccitante per lui, che ricevere un sexy messaggio, mentre è impegnato in una formale riunione di lavoro? Qualcosa che gli faccia capire quanto lo state aspettando, come vi sentite eccitate e magari anche qualche dettaglio di quello che gli farete, una volta insieme?

Non c’è bisogno di essere esplicite in tutti i particolari, bastano poche parole perché l’incanto erotico possa dare i suoi frutti, e se vi sentite a vostro agio, potete anche telefonare direttamente o registrare un messaggio vocale, lasciando alla vostra voce suadente il compito di irretirlo nelle magiche maglie dell’eros.

In una celebre canzone di Adriano Celentano, la sensuale voce di Claudia Mori si rivolge per telefono all’amante, supplicandolo di raggiungerla e descrivendo come si è preparata per lui: un capolavoro di erotismo, e senza una sola parolaccia! E per restare in tema di canzoni, c'è un brano-cult della fine anni ’60, "Je t'aime, moi non plus", cantata dall’allora giovanissima Jane Birkin (nella foto con il compagno Serge Gainsbourg), che diede scandalo simulando con i suoi sospiri e parole dolcissime un vero amplesso amoroso. Anche in questo caso, erotismo a mille, ma zero volgartità!

E il dopo-sesso? Può essere estremamente eccitante anche il “dirty talk” a posteriori, stuzzicante conclusione di un incontro. Vi siete separati da pochi minuti, ma la vostra pelle reclama ancora le sue carezze e i suoi baci? Perché non scriverglielo in un sms, o in una mail? Servirà a rintuzzare l’entusiasmo per il prossimo incontro e a creare una gradevole ansia anticipatoria.

Insomma, nel “dirty talk” non esistono regole scritte e istruzioni da seguire, l’importante è essere spontanei e abituarsi a sgombrare la mente da preconcetti e noiosità “bon ton”. Perfino un eventuale lieve imbarazzo – che può far parte del gioco – può  costituire un elemento di eccitazione in più, invece che un deterrente.

Una sola raccomandazione: il gioco è bello quando dura poco! Un sms o una mail audaci sono eccitanti, due lo sono il doppio, tre ancora di più...ma con quattro andiamo oltre. Ricordiamoci sempre: si tratta di “dirty talk”...e non di “stalking”!

 

 

 

 

 

 

 

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