Lo ‘smartphone dipendente’ fa sesso mentre controlla il cellulare

Mentre si mangia, mentre si parla, mentre si corre, si ascolta la radio, si passeggia per strada o si fa la spesa: lo smartphone c’è, sempre. 
E’ un compagnone tecnologico questa diavoleria del nuovo millennio, un buontempone maneggiabile che governa dal basso di una tasca la vita dello ‘smanettatore’, che col tempo lo ha reso padrone del suo quotidiano, pur avendo giurato che mai e poi mai si sarebbe rimbecillito appresso alle varie ‘app’ multifunzioni.

E invece, poi, succede. Succede che anche il più fervido miscredente della fede digitale si converta alla religione multimediale e, senza farci più caso, instauri con il marchingegno un rapporto simbiotico, che inizia la mattina con la sveglia e finisce la sera con i vari Ruzzle e Candy Crush che conciliano il sonno.

Ecco, allora, che anche per lui la parola d’ordine diventa una sola: ‘condivisione’. Di tutto, di volti, di paesaggi, di animali. Di baci etero e saffici, di flirt passeggeri e di amori di una vita e, poi, ovviamente, di cibo: perché, ormai, la pietanza fumante pare che diventi veramente prelibata solo dopo essere stata immortalata dal calore istantaneo di un flash, che istighi un certo languorino nell’amico ‘rosicone’ che ‘non sa che cosa si perde’.

Ma va bene così: è l’era della globalizzazione e tutto fa parte di uno schema surreale in cui la decantata socializzazione gioca a rimpiattino con una temuta solitudine, per quanto, poi, notizie del tipo “secondo uno studio condotto in America, uno su dieci tra 18 ai 35 anni controllerebbe il proprio smartphone anche mentre fa sesso con il proprio partner” lasciano perplessi.

L'ansia di perdere telefonate e messaggi e il non essere sufficientemente informati sarebbero i motivi sottesi a questa nuova dipendenza che non risparmia neppure l’amplesso degli amanti appassionati, i quali, anche nel momento topico, si lasciano stordire da un suono squillante ben diverso dal campanello che, un tempo, annunciava l’arrivo dell’Amore.