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Venerdì, 19 Aprile 2024
Donna

Sesso: così una 'sveltina' ti può fare innamorare

"Non sarà un'avventura" è ciò che spesso è portato a pensare chi ha trascorso una fugace notte erotica molto soddisfacente con quella che appare 'la persona giusta', ma è solo un tranello fisiologico che gli ormoni ossitocina e dopamina tendono così

A parole, tutti sono bravi a distinguere la passione di una notte dal sentimento di una vita: basta conteggiare i difetti e confutare i pregi del papabile partner, paragonare le abitudini e sondare le manie, stilare, insomma, una serie di punti che corrispondono agli aspetti caratteriali che mai e poi potranno essere superati in una relazione potenzialmente duratura. Eppure...

Eppure può capitare che il fervore che rapisce i sensi nel frangente di un incontro, l'ardore improvviso che fa dire "ma sì, tanto è solo sesso, una sveltina e niente più", sfugga il severo divieto di lasciarsi andare e renda proprio quel soggetto che la ragione ha confinato nel girone degli 'impossibili' lo stesso verso il quale si comincia a provare un certo 'friccico' dopo una notte di rutilante eros.

Ebbene, rimproverarsi e promettersi di non pensarci più non serve a niente, perché, come spesso accade, anche in questo caso sono i meccanismi fisiologici a sovrintendere la situazione ed è la scienza a spiegare perché succede che al picco d’emozione segua una sensazione di vuoto e perdita che danna l'anima e rattrista il cuore.

Comportamenti di questo tipo, infatti, sono indicativi di un processo chimico che avviene nel cervello e che coinvolge direttamente i centri del piacere - gli stessi, per intendere, che si attivano quando si addenta un pezzo di cioccolato- , così che irrazionalità, perdita di concentrazione e fantasie su un futuro insieme al coprotagonista di una notte bollente diventano un assurdo chiodo fisso.

LA DOPAMINA - Un’infatuazione attiva inesorabilmente la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore responsabile dell’euforia, dell’eccitazione e dell’appagamento, il quale sollecita l’ipotalamo e accende una serie di manifestazioni fisiche alla presenza dell’altro, come pupille dilatate, accelerazione del battito cardiaco, sudorazione. Se questi stimoli ricevono risposta, e dunque c’è attrazione reciproca, il cervello crea un percorso neurale dove si associa il piacere alla compagnia di quella particolare persona e più rapporti sessuali avranno luogo, più questo percorso sarà consolidato.

L'OSSITOCINA - Nel complesso sistema chimico che si mette in moto durante l’innamoramento, un ruolo importante è ricoperto dall’ossitocina, il cosiddetto 'ormone dell’amore' rilasciato durante i rapporti sessuali e che, tra le altre funzioni, stimola anche l’orgasmo. Il suo funzionamento all’interno del meccanismo dell’amore non è ancora chiaro agli studiosi, ma si sospetta essere legato all’aumento di motilità uterina che permette allo sperma di raggiungere con efficacia la destinazione. Quello che viene coinvolto è, dunque, qualcosa che sta scritto nel dna, come il bisogno di riprodursi.

ORGASMO - Di solito, queste iinfatuazioni sono legate ad avventure nelle quali si è raggiunto l’orgasmo, senza il quale il cervello, il sistema limbico precisamente, che è affamato di tutte queste sostanze legate all’appagamento, non prova 'interesse' nel proseguire la relazione. In altri termini, la mente è dipendente da queste sostanze e proprio quando si associano ad un incontro passionale concluso nel migliore dei modi si considerano quasi indispensabili, come se non si potesse più fare a meno di quella dose di piacere che fa sperare che quell'incontro fugace non sia solo un'avventura.

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