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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Greenpeace contro l’Alta Moda: sostanze tossiche nei vestiti per bambini

Sarebbero otto i marchi del lusso che l’associazione in difesa dell’ambiente mette sotto accusa per l’utilizzo di materiali nocivi. Secca la replica di Louis Vuitton.

“Una realtà per niente alla moda” quella che Greenpeace International denuncia a seguito di uno studio realizzato su vestiti e calzature per bambini di alcune tra le più famose aziende dell'Alta moda, come Versace, Dolce&Gabbana, Dior e Louis Vuitton.

Greenpeace spiega che "sono stati testati 27 prodotti di otto case d'Alta moda di cui 16 (8 dei quali Made in Italy) sono risultati positivi per una o più delle seguenti sostanze chimiche: nonilfenoli etossilati (NPEs), ftalati, composti perflorurati e polifluorurati e antimonio. 
La più alta concentrazione di nonilfenoli è stata rilevata in una delle ballerine Louis Vuitton prodotte in Italia e vendute in Svizzera, mentre la concentrazione più elevata di PFCs in una giacca di Versace”.

Inoltre, la concentrazione di una sostanza (nonilfenoli etossilati o NPEs), in particolare, in capi etichettati come 'Made in Italy' fa venire il dubbio che questi potrebbero non essere stati prodotti interamente in Europa”.

"Il successo dei marchi dell'Alta moda è costruito interamente sull'esclusività e l'eccellenza dei loro prodotti", spiega Chiara Campione, responsabile del progetto 'The Fashion Duel' di Greenpeace Italia, la sfida internazionale al mondo dell'Alta moda lanciata nel febbraio 2013 da Greenpeace contro l'uso di sostanze tossiche che inquinano il Pianeta. “Alcune di queste sostanze, quando vengono rilasciate nei corsi d'acqua durante il ciclo di produzione oppure dagli stessi vestiti durante il lavaggio”, prosegue l'associazione, “hanno la proprietà di accumularsi negli organismi viventi e di interferire con il sistema endocrino”.

Repentina la risposta di Louis Vuitton, che comunica come le sostanze chimiche dei suoi prodotti siano entro limiti: "Riguardo i nostri prodotti (ballerine) citati da Greenpeace, Louis Vuitton rileva livelli di concentrazione minori di quelli previsti ad oggi dagli standard internazionali. Le nostre calzature sono prodotte in Italia. La sicurezza dei nostri clienti e la protezione dell'ambiente sono questioni che consideriamo molto seriamente e che da sempre sono prioritarie per Louis Vuitton che, tra l’altro, non ha una linea di abbigliamento per bambini" e precisa che solo occasionalmente in passato ha messo in vendita sneakers per bambini, l'ultima volta nella stagione autunno-inverno 2013, e queste scarpe non sono più prodotte né vendute in alcuno dei nostri negozi". 

L’azienda francese, inoltre, precisa che "tutti i suoi prodotti sono conformi con gli standard internazionali riguardanti l'ambiente e la sicurezza” e “riconosce la necessità di far propri i principi precauzionali e di tenere conto delle caratteristiche di pericolosità intrinseche dei prodotti chimici usati nell'industria”. Per questo, prosegue la nota, “condividiamo le preoccupazioni di Greenpeace e continuiamo ad impegnarci per migliorare le nostre policy e i protocolli per andare oltre e più in profondità rispetto agli standard attualmente in vigore".

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