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Martedì, 23 Aprile 2024
Donna

“O mi sposi o ti lascio”: ecco come reagisce l'uomo al temuto aut aut

Esitare, accettare o darsi alla fuga? La spietata alternativa, che suona come la minaccia di una compagna esigente, getta l’eterno fidanzato nel baratro dell’indecisione

La categoria delle donne legate sempre allo stesso uomo dai tempi dell’acne giovanile si riconosce da una specie di sorriso, simile a un ghigno paralitico, che compare sul volto quando qualcuno chiede loro la data delle nozze. 

Raggiunto lo status di ‘compagne’ con un cadenzato trasferimento in casa di lui -partito dallo spazzolino da denti e finito con il corredo della nonna-, le potenziali spose temono tacitamente di non vedere mai la luce di un brillocco che annunci la solenne dichiarazione e celano quel tremendo sospetto con la spavalda affermazione che “no, stanno bene così, in fondo con il matrimonio non cambierebbe nulla”.

Ma se la condizione di bilico tra nubilato di legge e impegno di fatto non è stata per niente scelta, ma solo subita per molle compiacenza, giunge sempre il momento in cui esplode la protesta che rivendica il diritto di coniugio e la deflagrazione di un perentorio “o mi sposi o ti lascio” sbatte il compagno allergico ai dettami della tradizione contro il muro di insoddisfazione costruito nel frattempo.

Almeno tre, allora, potranno essere le reazioni manifestate dall’uomo spiazzato dal rigore alternativo: 

STORDIMENTO. Trincerato dietro al concetto di libera ignoranza che riassume nella trilogia lessicale del “che ne so”, egli mediterà sull’opzione dittatrice, dato che l’evenienza di elevare il rapporto alla gloria di un altare d’arancio non era mai stata contemplata. Se la stima e l’affetto per l’amata (perché parlare ancora di ‘farfalle nello stomaco’ parrebbe un tantino surreale) sono reali e forti, per lui firmare un foglio significherà solo formalizzare una situazione che ha già deciso essere per sempre, per cui accetterà di buon grado la ‘democratica’ alternativa.

GIOIA. Sì, sarà festante e radioso, come un bimbo che non osava chiedere anche la panna montata sul gelato che già gli piaceva tanto così. Non aspettava altro che avere la certezza che anche lei fosse pronta al grande passo e, se fino ad allora non aveva avanzato la richiesta, era solo per il timore di pregiudicare l’equilibrio di coppia. 
Al via i preparativi, dunque: auguri e figli maschi.
 
TERRORE. Inizierà con il centellinare le parole il maschio contrario ad ogni forma di ufficialità e, con il più classico dei “non me la sento”, fuggirà e dirà addio. 
In questo caso, meglio così: continuare a vivere con un soggetto che, fino all’impertinente richiesta, non si era mai accorto di sentirsi costretto nella gabbia tonda di una ‘O’ chiusa avrebbe significato trascinare la speranza che si trattasse di vero sentimento. 
Anche in questo caso, - soprattutto in questo caso- auguri e figli maschi… con un altro, però.

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