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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Catherine Deneuve: "Lasciamo agli uomini la libertà di importunarci"

In un editoriale su Le Monde, l'attrice francese si scaglia contro la deriva del caso Weinstein

Un gruppo di donne francesi, fra cui l'attrice Catherine Deneuve, ha pubblicato oggi su Le Monde un editoriale per difendere la "libertà di importunare" degli uomini e contestare la "campagna di delazioni" apparsa dopo lo scandalo Weinstein. "Lo stupro è un crimine. Ma il corteggiamento insistente o maldestro non è un reato, né la galanteria una aggressione machista", scrivono sul quotidiano una centinaia fra attrici, scrittrici, ricercatrici e giornaliste, respingendo il "perbenismo" apparso fin dalle prime accuse di molestie e aggressione sessuali contro il potente produttore cinematografico americano.

Se "una legittima presa di coscienza delle violenze sessuali esercitate sulle donne, in particolare in un contesto professionale", ha avuto luogo dopo la vicenda, "questa liberazione della parola si è ritorta oggi in senso contrario: ci intimano di parlare e quelle che rifiutano di piegarsi a tali ingiunzioni sono considerate delle traditrici, delle complici!". "Campagna delatoria", "giustizia sommaria", uomini "sanzionati sul lavoro, costretti a dimettersi, quando hanno avuto il solo torto di aver toccato un ginocchio, tentato di rubare un bacio, parlato di cose 'intime' ad un pranzo di lavoro o di aver inviato messaggi a sfondo sessuale ad una donna per la quale l'attrazione non era reciproca", scrivono ancora, sottolineando "l'onda purificatrice" nata con i movimenti #Balancetonporc e #Metoo.

Per questo gruppo di donne, fra cui l'editrice Joelle Losfeld, l'attrice Ingrid Caven, la giornalista Elisabeth Lévy e la scrittrice Catherine Robbe-Grillet, "questa febbre di inviare i 'porci' al macello, invece di aiutare le donne a diventare autonome, fa in realtà gli interessi dei nemici della libertà sessuale, degli estremisti religiosi, dei peggiori reazionari e di coloro che pensano che le donne sono esseri deboli che chiedono di essere protette".

"Come donne non ci riconosciamo in questo femminismo che, al di là della denuncia degli abusi di potere, assume il volto di un odio verso gli uomini e la sessualità", proseguono le firmatarie. "Difendiamo la libertà di importunare, indispensabile alla libertà sessuale. Siamo oggi sufficientemente consapevoli per ammettere che la pulsione sessuale è per sua natura offensiva e selvaggia ma siamo anche sufficientemente accorte per non confondere il corteggiamento maldestro con l'aggressione sessuale".

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