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Giovedì, 25 Aprile 2024
l'intervista su today

Elisa Di Iorio e la lotta contro il cancro: "La diagnosi un colpo. Ti senti sfigata, ma si può guarire. E si deve vivere"

Giornalista e speaker, a ottobre del 2020 ha scoperto di avere un tumore. I primi mesi terribili, poi la voglia di reagire e combattere, ma soprattutto di condividere questa battaglia con tutte le donne che si trovano ad affrontare la stessa situazione

"Te la senti di venire a raccontare la tua storia?". Elisa Di Iorio non ci ha pensato un attimo a dire di sì e in pochi giorni era in redazione da noi. Di lei avevamo già parlato un mese fa, quando durante una puntata di 'Football Crazy' - programma calcistico che conduce da anni su Gold tv - ha rivelato di avere il cancro. Un colpo di scena per il suo pubblico che continuava a vederla in tv, come sempre. Eppure Elisa da sette mesi combatteva contro il mostro che ha provato a rovinarle la vita. Non ci è riuscito.

Ha voglia di parlarne, anche fosse per aiutare una sola donna. Invece sono un esercito quelle che giorno dopo giorno, sui social, hanno iniziato a scriverle, alleate nella stessa battaglia. Accanto a tanti uomini: compagni, padri, fratelli. Perché il cancro "è una lotta che si fa insieme". 

La diagnosi arrivata come una doccia gelata dopo un intervento per una cisti al seno che avrebbe potuto tranquillamente rimandare, visto che l'ago aspirato era negativo. La sua testardaggine invece le ha salvato la vita. Quel giorno fu "un bel colpo" da incassare a cui sono seguiti mesi di visite specialistiche, esami, fino alla mastectomia. "Quando senti la parola cancro il mondo ti crolla addosso - racconta a Today - Ti senti sfigata. Poi ti accorgi di non esserlo perché ci sono tante altre persone nella stessa situazione e soprattutto perché hai la possibilità di guarire". Quello l'obiettivo che le dà la forza di non fermarsi mai, anche sul lavoro: "Ho fatto una puntata con i drenaggi nascosti dietro". 

Continua la chemio, ma continua anche la vita e quello che colpisce di Elisa non è tanto la sua energia - seppur travolgente e non così scontata per un malato di cancro - ma la sua straordinaria capacità di normalizzare la malatia. A cominciare dalla scelta di non portare la parrucca: "Non l'avrei messa fin dall'inizio - ci spiega - ho avuto seriamente il dubbio se farmela fare. Dal momento in cui lo abbiamo detto alle mie nipoti non l'ho più portata. Non so se è stato un rifiuto o proprio la voglia di normalità. Perché io oggi sono così". 

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