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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Dalla separazione alla famiglia allargata: "Mia figlia felice con due mamme"

Quella di Antonio Longo, papà di Udine, è una storia di rinascita ma anche una bella lezione di amore verso i figli che subiscono la separazione dei genitori

Antonio, papà. Così Antonio Longo, informatico di Udine, si descrive nella bio di Instagram, dimostrando come l'etichetta del genitore non sia un 'vanto' solamente femminile. Anche gli uomini si sentono orgogliosamente papà e lo sbandierano, ma soprattutto ne danno prova sul campo, alla faccia della narrazione ormai quasi sempre a senso unico riguardo la loro assenza o presenza-ombra, subordinati alla mamma, genitori di 'serie b', specie dopo una separazione. Quella di Antonio, 36 anni, è una storia di rinascita ma anche una bella lezione d'amore verso i figli che vedono i genitori prendere strade diverse, troppo spesso costringendoli a imboccarne una piuttosto che l'altra. Esiste invece una terza strada, per certi versi complicata dal punto di vista degli adulti, ma l'unica che dovrebbe essere percorsa mettendosi nei panni dei figli. Quella della cogenitorialità, ovvero continuare a garantire ai bambini una presenza costante di entrambi i genitori, a partire dal tempo trascorso insieme che deve essere simile per gli ex partner. Per farlo è necessario anteporre la serenità dei figli alla conflittualità che spesso la fine di una relazione si trascina dietro. In questo Antonio è un esempio.

La separazione

A luglio 2019, il giorno dopo il compleanno della figlia Alice - che oggi ha 4 anni - la doccia gelata: "La mia compagna mi ha detto che era in crisi - racconta Antonio a Today - Alice aveva appena fatto 2 anni. Mi è crollato il mondo addosso. Eravamo una famiglia giovane con tante prospettive, ci saremmo dovuti sposare l'anno dopo". Nel giro di pochi giorni l'allora compagna si trasferisce a casa del fratello con la bambina: "E' stato traumatico. Ho affrontato malissimo tutta la situazione. Fortunatamente non mi ha mai negato di stare con Alice, anzi, ci siamo sempre accordati tra noi due ma all'inizio è stato difficile gestirla senza l'appoggio della mamma. Quando stava da me si nascondeva sotto al letto e cercava lei". Il dolore rischiava di travolgerlo, ma Antonio è rimasto ben saldo al suo voler essere prima di tutto un padre: "Per il bene di Alice e anche perché avevo paura mi venisse tolta, mi sono buttato tutto dietro alle spalle e non ho pensato al mio egoismo di uomo ferito. Di comune accordo abbiamo deciso che quando volevo potevo vederla, non siamo mai ricorsi ad avvocati, neanche per il mantenimento. Ora siamo collaudati e felici". Alice sta con il papà lunedì, mercoledì, venerdì e sabato, ma con la massima elasticità se serve: "La viviamo per lo stesso tempo, in questo sono molto fortunato. Non ci sono conflittualità, se ci sono esigenze e serve che qualcuno la tenga di più non ci sono problemi né per l'uno né per l'altro". Una serenità che per Antonio era impensabile inizialmente: "Sono stato molto male, non me l'aspettavo dopo tanti anni che stavamo insieme. Eravamo una famiglia, per me era tutto e improvvisamente l'avevo perso. Betta, la mia attuale compagna, mi ha tirato su e non perché avessi bisogno di un'altra donna, perché neanche la cercavo, ma mi ha fatto capire quanto era importante che iniziassi e volermi bene e a pensare a me e a mia figlia in una nuova ottica. Mi sono fatto aiutare da uno psicologo, anche quello è stato importante". 

L'incontro con la nuova compagna

La famiglia era tutto per Antonio. Quella famiglia. La vita però gli ha dimostrato che c'è sempre una seconda possibilità: "Un mio amico mi consigliò di parlare con Betta, la mia attuale compagna, che conoscevo di vista. Anche lei era separata con una figlia e magari poteva aiutarmi. Ci sono andato a parlare e per un periodo è stata lei ad ascoltare me, poi abbiamo iniziato ad ascoltarci a vicenda e ci siamo innamorati". Un colpo di scena che faceva un po' paura, soprattutto perché era passato solo un anno dalla separazione e le loro rispettive figlie avevano appena trovato un nuovo equilibrio: "Per un anno ci siamo frequentati tenendo le bambine al di fuori, poi abbiamo iniziato a vederci di tanto in tanto anche con loro, ma insieme ad altra gente. Alice e Giorgia (la figlia di Betta, di 8 anni) parlavano dell'amica del papà e dell'amico della mamma, niente di più. Non abbiamo detto nulla finché non eravamo solidi noi - ci spiega Antonio - per evitare di ferirle ancora. Abbiamo iniziato a parlargliene piano piano, a frequentarci noi 4, finché non gli abbiamo proprio detto che stavamo cercando di creare una famiglia". Anche in quel momento, però, il benessere delle bambine era prioritario e hanno proceduto a piccoli passi: "Siamo andati avanti per step. Prima di trasferirmi da Betta facevamo i pigiama party, due volte al mese, il sabato, dormivamo insieme, e l'estate scorsa abbiamo fatto la prima vacanza noi 4". 

Sorelle di cuore

Una comunicazione graduale che però non ha evitato l'impatto potente che l'arrivo di nuove persone nella quotidianità di due bambine comporta. I primi tempi non sono stati semplici, racconta papà Antonio: "Abbiamo avuto un po' di problemi perché hanno due età differenti e c'era gelosia. Giorgia era gelosa della mamma, Alice di me. Giorgia però di più, era difficile farle accettare che a casa sua entrassero nuove persone". Fondamentale il dialogo: "Quando c'erano questi momenti ognuno parlava con sua figlia e anche per la convivenza siamo partiti da lontano. Siamo andati a scegliere insieme il letto a castello, perché la cameretta che prima era solo di Giorgia ora è di tutte e due, le abbiamo rese partecipi delle cose da prendere per casa. Il mese scorso ci siamo trasferiti e ora siamo una famiglia a tutti gli effetti. Le difficoltà iniziali sono superate, Alice e Giorgia si chiamano sorelle di cuore. Litigano come due sorelle ma si difendono a vicenda con gli altri bambini e anche con noi. Giorgia, che è più grande, difende Alice e Alice vuole imitare Giorgia".

Due mamme e due papà

Sia Antonio che Betta hanno instaurato un rapporto genitoriale anche con la figlia del partner. "Ci consideriamo genitori con tutte e due, se facciamo qualcosa non pensiamo più solo a nostra figlia ma anche all'altra" spiega Longo, che Giorgia chiama 'papino Tonno' o 'Pittu', mentre per Alice la compagna del papà è 'mamma Betty'. E continua a parlarci della loro "modern family", come ama definirla: "Ognuna ha due mamme e due papà, ma la cosa bella è che hanno più nonni, più zii, e anche lì il rapporto è ben consolidato. Siamo una famiglia allargata, c'è sempre un incastro fra tutti e 4, un giorno c'è una e non c'è l'altra, oppure ci sono entrambe. E' un mix di cose, ma stiamo imparando ad amalgamare le nostre abitudini". E gli ex compagni come la prendono questa che per molti, forse per la maggior parte, potrebbe sembrare un'invasione di campo? "Con la mia ex il rapporto è pacifico e sereno, stessa cosa con il papà di Giorgia che spesso passa qui da noi" racconta il nostro papà, che assicura la totale assenza di gelosia o conflittualità: "Capita che vado a pranzo oppure a cena con Alice e la mamma, e siamo noi 3 come eravamo prima, ma capita lo stesso anche a Betty. All'ultimo compleanno di Alice c'erano tutte e due, Giorgia ha fatto il lavoretto per la festa del papà a entrambi. Questo per spiegare che si può ricostruire un equilibrio all'interno di un'altra famiglia". Il segreto? "Pensare al figlio. Se vedo Alice serena con una persona che è accanto alla mamma per me va bene - assicura Antonio Longo - Certo, un po' ti 'stuzzica', ma la serenità della propria figlia deve venire prima di tutto. La mia ex compagna vede quello. Sui social racconto la nostra quotidianità, un po' per gioco ma anche per far vedere che un papà può farcela a superare una separazione e a ricostruire una famiglia. Molte donne mi scrivono per dirmi che farebbero difficoltà ad accettare questa situazione se fossero nei panni della mamma di Alice. Ma ripeto, bisogna pensare ai figli, non ai soldi o all'avvocato".

La normalità di una famiglia allargata

Antonio sta vivendo un presente che non avrebbe mai immaginato un paio d'anni fa e soprattutto senza rinunciare alla figlia. "Si è aperta un'altra porta altrettanto bella" dice con la voce piena di gioia mentre racconta la normalità della loro nuova famiglia: "Alice con Betta ha un rapporto simbiotico, spesso escono solo loro donne e mi lasciano a casa, oppure la sera, sul divano, Giorgia appoggia la testa sul mio petto. Per me significa tanto. Non c'è mai una giornata uguale, ma soprattutto organizzata. Non abbiamo una routine quotidiana e i ritmi sono sempre frenetici". Come in ogni famiglia. Appunto. 

Nella foto sotto Alice e Giorgia

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Meranda in famiglia

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