Nel mondo, ogni 7 secondi una ragazza di età inferiore a 15 anni si sposa, spesso costretta dai propri genitori a unirsi a uomini anche molto più grandi di lei. Ogni 2 secondi, poi, una ragazza tra i 15 e i 19 anni mette al mondo un bambino, pari a circa 17 milioni di giovani ogni anno. La quasi totalità delle gravidanze precoci al mondo avviene nei Paesi in via di sviluppo (95%). Sono ragazze costrette a rinunciare alla propria infanzia e, spesso, alla possibilità di andare a scuola e di costruirsi un futuro, rischiano fortemente di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, di essere vittime di violenza domestica o di andare a incontro a complicazioni durante il parto, che costituiscono la seconda causa di morte al mondo tra le ragazze tra i 15 e i 19 anni.

In occasione dell’11 ottobre, Giornata mondiale della bambine e delle ragazze, Save the Children, lancia il video “Save the girls” per riflettere a livello globale sull’importanza dell’empowerment femminile, capace di innescare un meccanismo virtuoso di causa effetto sulle nuove generazioni. Diritti negati, violenze fisiche, psicologiche e sessuali, mutilazioni genitali, matrimoni precoci, morti per parto, sfruttamento, tratta, mancanza di istruzione sono una realtà per milioni di giovani nel mondo.

“Non riusciremo a vedere un mondo in cui ragazzi e ragazze hanno le stesse opportunità di riuscire nella vita, fino a quando non riusciremo a sradicare il matrimonio infantile. Quando una ragazza si sposa troppo giovane, assume il ruolo di moglie e di madre, ha più possibilità di dover lasciare la scuola, rimanere incinta e subire abusi. Quanto più una ragazza potrà continuare ad andare a scuola, tanto più avrà la possibilità di crescere in buona salute e di avere a sua volta figli sani e istruiti. Le bambine e le ragazze saranno le donne e le mamme del domani, sono loro il motore del cambiamento. Migliorare le loro condizioni di vita in tutto il mondo, è il primo passo per salvarlo”, afferma Daniela Fatarella, vicedirettore di Save the Children Italia.