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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Hunziker-Bongiorno, la Lucarelli: "A Doppia Difesa nessuno risponde alle donne che denunciano"

Hunziker e Bongiorno affidano la loro replica ai rispettivi profili social: "L’attacco sulle pagine del “Il Fatto Quotidiano” è gravissimo perché fornisce informazioni false"

"Associazione o spot?", questo l'articolo firmato da Selvaggia Lucarelli su Il Fatto che punzecchia Doppia Difesa, la Onlus fondata da Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno per aiutare le vittime di violenza e discriminazioni. 

I dubbi della giornalista sulla natura della famosa associazione sono nati dalla candidatura della Bongiorno nella Lega, da lì lo spunto per "indagare" sulle sue innumerevoli attività, partendo proprio da Doppia Difesa, come spiega in un post su Facebook: "La pulce nell'orecchio me l'ha messa un'amica. Ho detto 'Ma come fa a fare tutte 'ste cose, l'avvocato, la politica, l'associazione', e lei mi risponde 'Vabbè, l'associazione, prova a chiamare e vedi se risponde mai qualcuno". 

E così ha fatto: "Ai numeri indicati sul sito per denunciare non risponde nessuno, mai, in nessun orario, nessun giorno della settimana. Alle mail indicate dal sito e dalla segreteria telefonica non risponde nessuno. Abbiamo mandato mail io e mie amiche in vari giorni della settimana, nulla. La pagina fb dell'associazione è morente, ci sono solo spot patinati delle due fondatrici, raccolte fondi e molte proteste nei commenti della serie 'Non rispondete alle mail, i numeri non funzionano'. Verificate pure".

La Lucarelli, poi, è voluta andarci a fondo: "Ho chiamato un avvocato che lavora per l'associazione - si legge sempre nel post - le ho chiesto se avesse fornito assistenza legale a qualche donna passata attraverso Doppia Difesa nell'ultimo anno, mi ha risposto 'Non posso parlare dell'attività dell'associazione senza consultare la Bongiorno. Comunque tra qualche ora le invierò dei dati'. Mai pervenuti. Eppure era una domanda semplice. Se raccogli dei fondi e fai spot in tv, un po' di trasparenza non guasterebbe".

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Insomma Doppia Difesa, secondo la Lucarelli, sarebbe una sorta di "associazione fantasma". "Se il tuo slogan è 'Codice rosso per le denunce di donne abusate perché non possono perdere tempo' - incalza la Lucarelli - e poi la tua associazione neanche risponde al teledono da almeno due anni, beh, Houston abbiamo un problema. E il problema è legato a un tema, la violenza sulle donne, che richiede meno spot, forse, e un po' di concretezza. Perché se ci sono i soldi per uno spot, ci sono anche quelli per pagare due segretarie. E non è che le due fondatrici, anche qualora raccogliessero pochi fondi, versino in una situazione di indigenza tale da non potersi permettere di mantenere un ufficio efficiente e un'associazione che faccia quello che promette. Perché poi vengono dei dubbi e sono dubbi poco edificanti. Dubbi che ci sia molto fumo e poco arrosto".

Immediata la replica delle dirette interessate, che annunciano provvedimenti legali: "Da dieci anni combattiamo contro la violenza sulle donne attraverso un’attività di sostegno alle vittime (consulenza legale e psicologica, assistenza legale e psicologica, comunicazione) - si legge - Crediamo così intensamente in questa battaglia da aver anche finanziato personalmente la fondazione Doppia Difesa Onlus, da noi creata nel 2007. L’attacco sulle pagine del “Il Fatto Quotidiano” è gravissimo perché fornisce informazioni false che potrebbero scoraggiare altre vittime di violenza dal rivolgersi alla nostra fondazione. Abbiamo pertanto deciso di presentare querela e porteremo come testimoni tutte le donne che abbiamo aiutato in questi anni e che stiamo aiutando in queste ore". 

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