Le Olimpiadi di Rio de Janeiro sono una bella vetrina che, oltre a regalare grandi emozioni a livello sportivo, sta offrendo molto anche al livello umano.

Dopo aver visto le due rugbiste brasiliane scambiarsi un tenero bacio e una promessa d'amore eterno, vero simbolo d’integrazione, a scaldare il cuore è stata la nuotatrice americana Kathleen Baker che ha vinto la medaglia d’argento nei 100 metri di dorso femminile. 

Lei ha solo 19 anni ma, da quando ne aveva 14, deve fare i conti con il morbo di Crohn, ovvero quell’infiammazione cronica dell’intestino che provoca una forte perdita di peso e sintomi di varia natura tra cui forti dolori addominali. 

Un ostacolo che la giovane atleta non ha mai visto come tale anche se, ovviamente, i momenti difficili non sono mancati: “Ci sono state volte in cui ho pensato di non farcela. Ma poi mi dicevo: Starò meglio e nuoterò bene".

Questa è la sua vita, il nuoto è nel suo cuore, una passione che le ha permesso di allenarsi costantemente per arrivare a realizzare il suo sogno: "Amo nuotare più di ogni altra cosa al mondo e avere la possibilità di farlo alle Olimpiadi è una sensazione incredibile" - ha detto Kathleen al giornale Charlotte Observer.

Lei ce l'ha messa tutta, e non solo in gara ma nella vita in generale, motivo per cui vuole essere un esempio per chi, come lei, sta combattendo una battaglia analoga: “Ho pregato tanto per questo. Credo che sia la cosa che mi ha portato fin qui. Non ho mai rinunciato ai miei sogni e spero che altri facciano lo stesso“ - ha poi proseguito dicendo - “Spero che la mia vittoria possa essere d’ispirazione a tanti”.