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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Vent'anni senza Lady Diana: storia del mito di un'eterna principessa

Il 31 agosto 1997 la principessa del Galles rimase vittima di un incidente automobilistico sotto il tunnel del Pont de l'Alma a Parigi. A distanza di vent'anni di lei è tornato attuale ogni frammento di vita, dal matrimonio con Carlo d'Inghilterra ai problemi di bulimia passando per le dichiarazioni sulla sua vita privata. Oggi il suo ricordo è più vivo che mai, anche grazie ai figli William e Harry che hanno svelato i ricordi più intimi

Era l'anno in cui nelle tasche si conservavano chiavi e Tamagotchi, l'anno in cui le radio passavano 'Who Do You Think You Are' delle Spice Girl e la tv teneva incollati grandi e piccoli al cartone animato South Park. 

Nel 1997 smatphone e tablet erano ancora futuro remoto, e quell'estate, in spiaggia, le ore si trascorrevano a risolvere parole crociate e a leggere le notizie sui v.i.p. che 'very important persons' diventavano col tempo, privi com'erano della promozione fai-da-te che oggi, con i social, basta niente per chiamarla fama.

Tra loro, nella schiera dei personaggi dello spettacolo più seguiti e amati dal 'popolo' primeggiava la principessa del Galles Diana Spencer, ex moglie dell'erede al trono del Regno Unito Carlo d'Ingilterrra che proprio in quei giorni divenne suo malgrado protagonista dello "scoop del secolo" per il bacio scambiato con il compagno Dodi Al-Fayed sul mega yacht al largo della  Costa Smeralda.

Era il 3 agosto 1997. 28 giorni dopo lo scatto che rimbalzò tra le testate di ogni angolo del mondo facendo sospirare, complottare e pure indagare sulle conseguenze della relazione tra la madre del futuro re e capo della chiesa d’Inghilterra e il ricco egiziano di religione musulmana, la coppia rimase vittima di un incidente automobilistico sotto il tunnel del Pont de l'Alma a Parigi.

Fu la fine di una vita e l'inizio del mito. Quello di Lady D, della principessa che chiamavano triste per lo sguardo che sembrava sempre denso di emozioni inespresse, di rimpianti indicibili, di nostalgie lontane e insieme presenti. 

Vent'anni senza Lady Diana

Vent'anni dopo la sua morte, dei 36 anni di Lady Diana è tornato attuale ogni singolo respiro, anche -soprattutto - quello più intimo e taciuto. Lo stesso che magari sarebbe stato il caso di tenere custodito tra le pareti intime della riservatezza in nome del rispetto che si dovrebbe a chi non può più replicare, difendersi, spiegare.

Ma tant'è. Il documentario inglese 'Diana - Storia di una madre' ha indagato su come la sua vita pubblica e il suo divorzio abbiano potuto influenzare la vita del principe William proprio negli anni della sua formazione. Un altro dal titolo 'Diana: In Her Own Words' dell'emittente Channel 4 ha reso noto il contenuto di alcune registrazioni effettuate tra il '92 e il '93, in cui Diana si confidava con l'amico e insegnante di dizione Peter Settelen, svelando il matrimonio senza amore con il principe Carlo e la loro vita sessuale. 

E ancora i presunti amanti successivi alla rottura del matrimonio, i restroscena sui tradimenti del marito con Camilla Parker Bowles, i tesissimi rapporti con la regina Elisabetta, i problemi di bulimia: tutto di Lady D è stato messo sotto la lente di ingrandimento della morbosa curiosità che ha allargato un buco di serratura ormai accessibile a forza di click.

Ma poi, per fortuna, ci sono loro, William ed Harry, i figli di una donna che prima di tutto era e resta ancora una madre. La mamma di due ragazzini di 15 e 12 anni che nel tempo hanno dovuto superare il momento in cui si sono sentiti dire "è morta, ma non dovete piangere", il dolore per averla vista soffrire impotenti, il rimpianto per l'ultima telefonata così breve che - ha confidato Harry nel documentario realizzato dalla rete ITV 'Diana, our mother: her life and legacy' - "se avessi saputo cosa sarebbe accaduto non sarei certo stato così indifferente".  

Nel 2017 viene da pensare "chissà come sarebbe stata oggi Lady Diana".
Che tipo di mamma, di suocera, di nonna, di donna. Chissà se avrebbe dato a Kate i consigli giusti per riuscire ad essere insieme una brava principessa e una splendida madre, se avrebbe continuato ancora a coltivare il suo impegno sociale nelle campagne contro l'Aids, la lebbra, le mine antiuomo, se una pagina Instagram avrebbe raccolto i suoi selfie con George e Charlotte che tanto le somigliano.

Magari sarebbe stata l'ultima delle dive vere in grado di far sognare la gente comune, riservata perché gelosa di un'intimità troppo spesso violata, esposta il giusto e diffidente nei confronti dei social network. E le foto con i nipotini, quelle se le sarebbe stampate e incorniciate sul comodino. Come facevano le nonne, 20 anni fa. 

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