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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Melania Trump, la first lady che gli stilisti non vogliono vestire

Una parte del mondo della moda alza un muro nei confronti della moglie del presidente degli Stati Uniti: "Non vogliamo avere alcun ruolo nella normalizzazione della famiglia Trump, in particolare quando si tratta delle scelte di moda della first lady" si legge sul sito 'Fashionista'

Non è solo questione politica. A poche settimane dalle presidenziali americane, il carattere divisivo proprio del nome Trump continua ad arricchirsi della potenza della trasversalità e ad uscire dal seminato squisitamente istituzionale per travolgere ogni elemento a lui pertinente. 

Adesso è il mondo della moda, anzi - per dirla all'americana - del 'fashion system' ad alzare una voce critica contro il tycoon e a rivalersi sulla moglie Melania boicottandole il guardaroba.

Il quesito che aleggia tra i designer più in voga nel panorama dello stile è uno solo: vestire o non vestire la nuova first lady? 

La prima ad affrontare l'annoso argomento è stata la francese Sophie Theallet, pronta a dichiarare pubblicamente che non vestirà mai la consorte del presidente e a invitare i colleghi a fare altrettatnto attraverso i social. "La retorica di suo marito è incompatibile con i nostri valori" aveva tuonato la stilista, per otto anni creatrice dei modelli indossati da Michelle Obama. 

Più cauta, invece, Diane von Furstenberg, sostenitrice di Hillary Clinton, che agli oltre 500 membri del Council of Fashion Designers of America, di cui è presidente, aveva inviato una lettera dai toni pacati e invitato i colleghi ad "abbracciare la diversità, avere ampie vedute, essere generosi e compassionevoli".

Ma il dibattito non è restato relegato negli spazi di chi materialmente si adopera per creare abiti, pensare linee e cucire vestiti. Anche il giornalismo di moda si è lasciato investire da un caso che appare unico nel suo genere, trattandosi della first lady d'America e, come tale, di un modello notoriamente ambitissimo perché foriero di enorme pubblicità. 

"Non vogliamo avere alcun ruolo nella normalizzazione della famiglia Trump, in particolare quando si tratta delle scelte di moda della first lady" - ha spiegato il sito Fashionista un editoriale drastico nella scelta di non appoggiare l'immagine di Melania - "Come individui non vogliamo contribuire a umanizzare o raccontare con leggerezza una amministrazione che costituisce una grave minaccia per le donne, le minoranze, gli immigrati e che ha così tante altre preoccupanti implicazioni che non possiamo ignorare ma delle quali non possiamo parlare con profondità sufficiente, dato che siamo prima di tutto un sito di moda e bellezza".

"Non possiamo dire che non scriveremo mai di quello che indossa la signora Trump, ma lo riserveremo per le occasioni in cui sia assolutamente legato alle notizie" si legge ancora.

Per l'insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump manca poco meno di un mese e, stando così gli animi dei designer, Melania potrebbe trovarsi costretta a riciclare gli abiti già indossati in precedenti occasioni.

Con buona pace per quegli stilisti che in tempi non sospetti si sono beati di cotanta indossatrice e che ora, magari, rientrano tra coloro che  quegli stessi vestiti se li riprenderebbero volentieri indietro. 

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