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Venerdì, 19 Aprile 2024
critiche e repliche

Olimpiadi, la prima atleta trans della storia è una sollevatrice di pesi. Scoppia la polemica: "Gara non equa"

Si chiama Laurel Hubbard, ha 43 anni e ai Giochi sarà anche la più anziana in gara. Il suo livello di testosterone è inferiore al tetto massimo stabilito dal Cio, ma la sua partecipazione comunque è fonte di critiche

Le Olimpiadi di Tokyo non sono ancora iniziate, ma il nome di Laurel Hubbard è destinato a farsi ricordare per essere già nella storia della competizione sportiva. A 43 anni, infatti, la sollevatrice di pesi neozelandese parteciperà ai Giochi come prima atleta transgender che punta al podio nella categoria 87+ della gara di sollevamento pesi dove sarà anche la più anziana.

Nata Gavin, figlia dell’ex sindaco di Auckland, Hubbard ha cambiato sesso otto anni fa, quando aveva 35 anni. Da allora ha rispettato tutti i parametri richiesti dal Comitato olimpico internazionale per gli atleti trans, tra cui quello che prevede che chi dichiara che la propria identità di genere è femminile non possa più modificarla per almeno quattro anni. Inoltre, l’atleta deve dimostrare che il suo livello totale di testosterone è inferiore a un determinato livello per almeno 12 mesi prima della competizione, norma anche questa rispettata dalla sollevatrice.

Tuttavia, la partecipazione di Hubbardn sta sollevando delle polemiche: secondo qualcuno, la competizione non sarebbe equa considerando che il limite massimo di testosterone richiesto è comunque superiore di almeno cinque volte rispetto a quello di una persona nata biologicamente donna.

"Sono consapevole che la cornice legale per la partecipazione dei transgender è molto difficile da individuare perché le situazioni potenziali sono infinite. Ma chiunque abbia praticato questo sport ad alti livelli sa questa specifica situazione è ingiusta per lo sport e per le atlete", ha osservato l’atleta belga Anna Vanbellinghen; “Siamo tutti a favore della parità di diritti, ma se un soggetto di 43 anni biologicamente maschio viene autorizzato a vincere le Olimpiadi quanti uomini in futuro cambieranno genere per rubare il podio a noi donne? Sarebbe più corretto assegnare due medaglie”, ha aggiunto Tracey Lambrechs, ex olimpica neozelandese; “E’ una decisione senza basi scientifiche: i 12 mesi di cura sono pochi e queste transizioni accelerate danneggiano la causa comune”, il commento dell’attivista transgender Kristi Miller.

In difesa di Laurel Hubbard si è schierato il direttore del comitato olimpico della Nuova Zelanda: "Sappiamo che quello dell'identità di genere nello sport è un tema molto delicato e complesso che richiede di trovare il giusto equilibrio tra diritti umani e equità sul campo di gioco. Ma come squadra, abbiamo una forte cultura dell'ospitalità e dell'inclusione e abbiamo rispetto per tutti. Per questo daremo il nostro appoggio a tutti gli atleti neozelandesi", ha precisato Kereyn Smith parlando dell’atleta che si è detta grata e onorata per il supporto ricevuto e felice per questo importante traguardo.

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