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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Primo concorso nazionale per assumere medici non obiettori, i radicali: "È misura indispensabile"

Al San Camillo di Roma saranno assunti due ginecologi che dovranno garantire l'applicazione della legge 194 sull'interruzione di gravidanza. "Così si rispettano diritti di donne e medici" è il commento dei radicali; "Non si rispetta un diritto di natura costituzionale quale è l’obiezione di coscienza" è la risposta della Cei

Nei prossimi giorni si dovrebbe procedere con le assunzioni di due dirigenti medici non obiettori di coscienza in seguito al concorso indetto nel novembre del 2015 all’ospedale San Camillo di Roma per contrastare la non applicazione della legge 194 sul diritto all’aborto.

La decisione, presa dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti con il fine di supplire all’assenza di ginecologi non obiettori in uno dei maggiori ospedali di Roma, ha sollevato le reazioni più contrapposte. 

Secondo Riccardo Magi e Antonella Soldo, segretario e presidente di Radicali Italiani, "il concorso riservato a soli medici non obiettori indetto dall'ospedale San Camillo è una misura non solo necessaria, ma ormai indispensabile" e "i bandi come quello del San Camillo andrebbero estesi a tutte le regioni, affinché nei reparti di ginecologia vi sia almeno di 50 per cento di personale non obiettore, come noi Radicali chiediamo da tempo".

Diametralmente opposta, invece, è la visione della Conferenza Episcopale Italiana, secondo la quale l'assunzione dei due ginecologi "snatura l’impianto della legge 194 che non aveva l’obiettivo di indurre all’aborto ma di prevenirlo".

"Non si rispetta un diritto di natura costituzionale quale è l’obiezione di coscienza" sono le parole riportate dal Corriere della Sera di don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, il quale sostiene che, stando a un'indagine del ministero della Salute, il numero di medici non obiettori risulta sufficiente per coprire ampiamente la domanda di interruzioni volontarie di gravidanza. 

I medici selezionati saranno dedicati esclusivamente al reparto che si occupa di interruzioni della gravidanza "nel settore del day hospital e day surgery" e secondo quanto sostiene la direzione sanitaria dell’ospedale il bando è stato studiato per evitare che i vincitori, una volta assunti, possano diventare obiettori di coscienza: "Rischierebbero il licenziamento per inadempienza contrattuale".

La 194, approvata nel 1978, dovrebbe garantire alle donne la possibilità di interrompere volontariamente una gravidanza, ma nella realtà rimane spesso inapplicata per l’elevato numero di medici che si avvalgono della cosiddetta “obiezione di coscienza”, la possibilità prevista dalla legge di non praticare aborti per motivi etici. 
 

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