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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Il reggiseno col ferretto provoca il cancro": ecco perché è una gigantesca bufala

A spiegare perché l'indumento intimo non va assolutamente demonizzato è il sito antifake-news della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri

Il reggiseno, soprattutto il modello con il ferretto, provoca il cancro? Una bufala colossale che, iniziata a circolare qualche decennio fa, torna ogni tanto a fare capolino nel mare magnum delle notizie diffuse via web, come si spiega sul sito antifake-news della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) Dottoremaeveroche. I primi timori sul fatto che l'uso del reggiseno potesse aumentare il rischio di cancro al seno sono stati sollevati, infatti, da una coppia di antropologi, Sydney Ross Singer e Soma Grismaijer, in un libro del 1995 dal titolo 'Dressed to kill' (Vestiti per uccidere).

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Il reggiseno provoca il cancro? Origine della bufala

I due ricercatori Sydney Ross Singer e Soma Grismaijer, che non erano medici, basavano questa teoria sull'osservazione della popolazione maori australiana e di altre culture come quella giapponese, dove le donne per tradizione stavano a seno scoperto oppure non indossavano questo indumento. L’incidenza della malattia era in origine molto bassa, per poi avvicinarsi o uniformarsi rapidamente a quella delle etnie di origine europea quando, con l’integrazione, si diffondeva anche tra loro l’uso del reggiseno. Pur non essendo stata pubblicata su una rivista scientifica soggetta a verifica da parte di oncologi, ma solo su un libro pubblicato a spese degli autori, il sospetto si diffuse rapidamente tramite passaparola e poi, in maniera sempre più estesa, attraverso la rete.

Più recentemente l’allarme è stato rilanciato da un lungo articolo pubblicato su Goop, il sito dell'attrice Gwyneth Paltrow che dà largo spazio alla propaganda e al commercio di prodotti e pratiche 'alternative'. Qui un osteopata riprende la teoria dei due antropologi statunitensi, arricchendola di nuove interpretazioni: che la formazione dei tumori sia favorita dall’aumento di temperatura provocato dal fatto di coprire il seno – di per sé un 'organo esterno' – o che, oltre a bloccare la circolazione della linfa, il ferretto metallico possa amplificare le onde elettromagnetiche emesse dai tanti dispositivi che ci circondano, primi fra tutti i cellulari. Infine, per la sua posizione, il ferretto potrebbe interferire con punti energetici dell’agopuntura legati a stomaco e cistifellea.

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Ecco perché il reggiseno non provoca il cancro

I dati epidemiologici - si ricorda sul sito Fnomceo - confermano che la frequenza di tumori al seno, così come di molte altre malattie tipiche delle società opulente, aumentano nelle popolazioni che passano ad adottare uno stile di vita per così dire 'occidentale'.  Ma questi cambiamenti coinvolgono moltissimi fattori che vanno ben al di là dell’uso del reggiseno e che comprendono dall’alimentazione alla sedentarietà, dal numero di figli alle modalità di allattamento. In parte per effetto di questi cambiamenti, fondamentale è l’aumento di incidenza dell’obesità, che rappresenta un’importante condizione predisponente per il tumore al seno.

È vero quindi che le popolazioni maori, giapponesi o delle isole Figi hanno incrementato il loro rischio di tumori al seno a contatto con la civiltà 'occidentale', ma il fenomeno si spiega già con l’aumento di obesità e il minor numero di figli, avuti più tardi e allattati di meno, senza dover ricorrere a fantasiose ipotesi alternative.

D’altronde il sovrappeso stesso potrebbe mediare la correlazione tra il numero di ore in cui le donne portano il reggiseno e un aumento del rischio di tumore, dal momento che, quando al tessuto mammario si somma una grande quantità di tessuto adiposo, il seno è più pesante e si può tendere più facilmente, per comodità, a portare il reggiseno più a lungo, anche durante la notte.

Che poi sia meglio indossare un reggiseno di una forma e di una misura adatta, che non strizzi e non lasci i segni, e in cui il ferretto, se si desidera averlo, non punga e non faccia male, è abbastanza ovvio, ma solo per il proprio comfort personale, certo non per il rischio di provocare il cancro.

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