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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il suicidio è la terza causa di morte fra gli adolescenti: l'allarme dell'Oms

"La metà di tutti i disordini mentali di cui soffrono gli adulti cominciano intorno ai 14 anni di età, ma nella maggior parte dei casi non vengono riconosciuti e trattati": il ritratto della situazione attuale in occasione della Giornata Mondiale della Salute promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

“La depressione è una minaccia sottovalutata nel mondo moderno, soprattutto verso le fasce più deboli della popolazione, fra cui donne dopo la gravidanza e gli adolescenti": lo ha affermato Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale dell’OMS, Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini, in occasione della Giornata Mondiale della Salute promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dedicata quest’anno al tema della depressione, che colpisce ogni anno 300 milioni di persone in tutto il mondo, con un incremento del 18% registrato tra il 2005 e il 2015 

"Il suicidio è la terza causa di morte tra gli adolescenti a livello globale, la metà di tutti i disordini mentali di cui soffrono gli adulti cominciano intorno ai 14 anni di età, ma nella maggior parte dei casi non vengono riconosciuti e trattati" - ha spiegato ancora l'esperta - "Gli effetti della depressione sono devastanti anche come conseguenza di guerre e conflitti: al gravissimo impatto immediato delle bombe vanno aggiunti i danni che colpiscono i sistemi sanitari, il maggior rischio di contrarre malattie infettive e, nel lungo periodo, la depressione, che procura ferite profonde per la società che necessitano anni per essere risolte”. 

Secondo le stime dell’Oms, meno della metà delle persone ha accesso alle cure psicoterapiche e farmacologiche per la depressione, che rappresenta una delle principali cause prevenibili di morte tra gli adolescenti. 

Ogni anno circa 1,3 milioni di adolescenti nel mondo perdono la vita per cause evitabili. Circa 16 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni e circa 1 milione di bambine sotto i 15 anni danno alla luce un bambino, le complicazioni durante la gravidanza e al momento del parto rappresentano la seconda causa di morte per le adolescenti di tutto il mondo. 

Inoltre, ogni anno 3 milioni di ragazze sotto i 20 anni hanno un aborto, i bambini nati da mamme adolescenti fronteggiano un rischio di morte più elevato di quelli nati da mamme tra i 20 e i 24 anni. 

Conseguenze di incidenti stradali sono state le principali causa di morte nel 2012, con un numero pari a 330 adolescenti morti ogni giorno. Altre principali cause di morte tra gli adolescenti includono l’HIV, il suicidio, infezioni delle basse vie respiratorie e violenza. 

Come sottolineato da Bustreo in occasione del Forum internazionale 'Starting from girls. Women Forum on inequality and sustainable growth', organizzato dal Ministero degli Esteri il 7 e 8 aprile in occasione della Presidenza italiana del G7, “gli adolescenti rappresentano un sesto della popolazione mondiale. Investire in programmi di tutela della salute di donne adolescenti per garantire il loro diritto alla salute, all’educazione e alla piena partecipazione alla società può certamente rappresentare una preziosa risorsa per trasformare il nostro mondo. Investire soprattutto nella loro salute significa garantire loro la possibilità di sviluppo corretto".

"Vi sono infatti dei comportamenti, come quelli legati allo stile di vita, alimentazione, attività fisica, abuso di droghe e alcol, educazione sessuale, che se sbagliati in età adolescenziale possono avere delle ripercussioni sulla salute dell’individuo nel corso di tutta la sua vita. È innanzitutto una responsabilità degli Stati che definiscono le priorità globali, inclusi i membri del G7, proteggere e favorire lo sviluppo e la salute degli adolescenti quale fascia fondamentale della popolazione, a partire da azioni che garantiscano l’accesso ai servizi sanitari, inclusi quelli per la salute sessuale riproduttiva di donne e ragazze, e che comprendano anche coloro che vivono in contesti di emergenza umanitaria, migranti e rifugiati”. 
 

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