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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Il primo giorno che sono andata al lavoro vestita da donna": il racconto di Carla è un pugno allo stomaco

Derisa dai colleghi e insultata dal figlio del titolare, il video-verità è virale sui social

"Il primo giorno che sono andata al lavoro vestita da donna doveva essere uno dei giorni più belli della mia vita, perché avevo avuto il coraggio di essere me stessa". Inizia così il racconto di Carla, trans che ha deciso di condividere la sua storia per far capire cosa significa vivere in un corpo in cui non ci si riconosce.

Così non è stato: "Fu uno dei giorni più brutti - spiega nel video-verità, virale su Twitter -. Appena andai tutti i colleghi maschi scoppiarono a ridere, a prendere in giro, le colleghe donne invece venivano vicino, mi dicevano 'che bel fisico, ad avercelo' e poi uscivano e le sentivi ridere nei corridoi, fare battutine e sparlare di me alle spalle. Ogni persona che veniva la portavano da me, come se ero il fenomeno da baraccone, un pagliaccio. Come mi sentivo male. Pensate che c'erano delle ragazzine di vent'anni, le venivano a prendere ogni giorno i fidanzati che ancora puzzavano di latte e non erano mai scesi. Quel giorno scesero anche loro per venire a vedere, li vedevi da lontano, con le facce schifate". 

Poi il colpo di grazia, ricorda ancora: "Venne il figlio del titolare, lo sentivo gridare fuori. Venne vicino a me a inveire: 'Non ti rendi conto che schifo? Secondo te se viene un bambino qua dentro deve vedere questo schifo?'. Io ero vestita normale. Ero brutta sì, ma non ero uno schifo. A quel punto non ce l'ho fatta più, sono crollata e sono scoppiata a piangere. Non avevo nessuno dalla mia parte, nessuno che mi desse una parola di consolazione, nessuno che dicesse a questa persona che stesse esagerando. Poi dopo mi ha chiesto scusa". Il racconto di Carla è un pugno nello stomaco, ma è anche un messaggio importante: "Vi sto raccontando questa cosa perché quando vedete una donna trans, anche se non siamo belle, anche se siamo un fenomeno da baraccone, dovete sapere che noi per una vita intera quando ci siamo viste allo specchio vedevamo la figura di un uomo, quando in realtà dentro eravamo donne. Anche un poco di rossetto, un po' di matita, un vestito da donna, a noi ci fa vedere belle anche se non lo siamo, perché finalmente vediamo quella figura femminile che avremmo sempre voluto vedere e non abbiamo mai visto. Non ridete - conclude - perché poi succedono cose brutte. Io volevo morire quel giorno e sono stata fortunata ad essere forte".

Tanti i commenti di affetto e solidarietà. Tra questi chi ha vissuto la stessa cosa, ma dall'altra parte: "Ho avuto colleghe trans e non ho mai sentito un solo commento o presa in giro o battuta. Nulla! Ah già, non in Italia però". E allora a chi si chiede se c'è ancora bisogno di certe testimonianze, la risposta è solo una. Sì.

@carlakipi #greenscreen #transgender ♬ 雨的印记(钢琴) - 王雨笙
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