Chi l’avrebbe mai detto che un giorno l’orgoglio maschile avrebbe abbassato la guardia a favore della tranquillità di coppia? 
Il tradimento, l’onta per eccellenza che macchia il rapporto di coppia e inclina la fiducia, si è sempre insinuato nella routine, accettato dagli ‘gnorri’ pacati a patto che si faccia e non si dica e con il proposito inflessibile di ‘negare-negare-negare’ anche davanti all’evidenza.

Ma se poi diventa impossibile demolire a suon di banalità la certezza del peccato fedifrago, ecco che le reazioni si fanno personali e spaziano dall’impossibilità di accettarlo all’acquiescenza più disarmante, che accetta di buon grado un bel paio di corna pur di restare nell’ ‘idillio’ di una vita a due.

Tuttavia, secondo una ricerca del sito americano ‘Survive her affair’ effettuata su oltre millecinquecento uomini, pare proprio che siano loro a perdonare la propria compagna in caso di scappatella, il 92% dei quali ammette, purtroppo o per fortuna, che farebbe di tutto pur di salvare il matrimonio. 

A spingere il genere maschile al nobile gesto sarebbe la circostanza secondo cui anche il marito-compagno avrebbe a suo tempo ceduto a tentazioni pregresse e, per non risultare ipocrita con se stesso, decide di ingulgere. 
È stato anche dimostrato che un rapporto in grado di metter da parte un tradimento sia da considerarsi una relazione che supera la cosiddetta prova di stabilità, una sorta di lasciapassare prima delle nozze. 

Per la serie ‘meglio una sbandata oggi che una frequente scappatella domani’, l’uomo accetta l’adulterio, dunque, sebbene aleggi comunque l’ombra della vendetta, piatto che, notoriamente, si serve a freddo, anche a distanza di anni.