Il trapianto del pene è possibile: "Le protesi artificiali funzionano"
Gli scienziati americani testeranno sugli uomini i genitali maschili costruiti in laboratorio: serviranno a risolvere problemi legati alla disfunzione erettile e alle anomalie genetiche
I ricercatori del 'Wake Forest Institute for Regenerative Medicine' in California sono all'opera per cercare di impiantare sull'uomo organi genitali coltivati in laboratorio.
Il Dottor Anthony Atala si dedica a questo progetto dal 1992 e adesso manca soltanto l'approvazione dell’Agenzia Americana dei prodotti alimentari e medicinali 'FDA' per proseguire con i test che, fino ad ora effettuati su 12 conigli con esiti positivi, si spera possano essere altrettanto proficui sull'essere umano.
“Immaginate che il pene sia un palazzo, se togliete i mobili e la gente, la struttura principale è sempre la stessa", spiega il dottor Anthony Atala, "cambiate i locatari con i nuovi, ecco, per il pene è la stessa cosa, con le cellule della persone che deve subire il trapianto“.
Queste protesi artificiali serviranno a chi ha anomalie genitali, a chi soffre di cancro o ha riportato ferite in zona intima e vengono ricostruiti grazie alle cellule degli stessi pazienti.
Il sito Dagospia, che ha ripreso un articolo del Guardian, spiega come dovrebbe funzionare: "Per la 'struttura' lavano il pene donato in un detergente, per eliminare le cellule del donatore. Dopo due settimane, sulla struttura di collagene rimasta, saranno immesse le cellule del paziente".