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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La chef Ana Ros: “Sono anoressica, trovo la serenità cucinando piatti gioiosi”

“La mia anoressia è un susseguirsi di episodi che non sono mai finiti, neanche facendo questo mestiere”, ha raccontato la 47enne slovena considerata la migliore chef donna del pianeta

Ana Ros, 47enne slovena considerata la migliore chef donna del mondo dai World’s 50 Best Restaurants, si è raccontata in una lunga intervista al Corriere che ha ripercorso la sua carriera decollata in meno di quindici anni, ma anche la sua vita privata, segnata dall’anoressia. “Sono una chef famosa perché faccio un cibo meraviglioso. E sono anoressica”, ha spiegato: “La mia anoressia è un susseguirsi di episodi che non sono mai finiti, neanche facendo questo mestiere. L’ultima ricaduta è stata dopo aver perso un figlio in gravidanza. Non mi vergogno a raccontarlo. Fa parte di quelle esperienze che hanno determinato il mio modo di essere e quindi di cucinare”.

Un’adolescenza da sportiva professionista, poi la laurea  in Scienze internazionali e diplomatiche a Trieste, fino a quasi trent’anni Ana non avrebbe mai immaginato che il suo lavoro potesse avere a che fare con il cibo: “Dopo la laurea ho conosciuto Valter Kramar, ci siamo innamorati e ho lasciato perdere la carriera per seguirlo nell’agriturismo di suo padre”, ha raccontato, ricordando il trasferimento in una villa di campagna a Kobarid dove iniziò aiutando nel servizio la suocera per poi prendere in mano la gestione della struttura insieme al marito e mettersi alla prova in prima persona

Fino ad allora Ana non aveva mai cucinato: “Prima di conoscere Valter il cibo per me era carburante per il corpo”, ha confidato, “Lui mi ha aperto un mondo portandomi in ristoranti d’alta cucina, agriturismi friulani, persino ai corsi da sommelier che seguiva. E abbiamo iniziato a viaggiare”.

Ana Ros: “Mi trovai ricoverata in ospedale con 30 chili in meno”

Per Ana Ros il primo episodio di anoressia risale a quando aveva 17 anni e decise di smettere di sciare: “Mi trovai ricoverata in ospedale con 30 chili in meno. Sono sopravvissuta mangiando gelato, ne ero ossessionata”, ha spiegato la chef che, nel 2004, ha affrontato un aborto a al quinto mese di gravidanza. “Da adulti però l’anoressia la si può gestire. Ora so che quando sono stressata reagisco non nutrendomi, cerco in maniera incosciente di punirmi. Oggi, quando sento quella sensazione faccio sport. Corro per pulire il cervello dalla negatività. Mi concentro sui miei figli e sul lavoro, cercando di creare piatti giocosi che mi divertano”, ha dichiarato Ana che nel 2015 è stata anche protagonista di una puntata di Chef’s Table, documentario di Netflix che racconta la vita di chef stellati.

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