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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Rimorchiare online non è da sfigati: i consigli per cercare (e trovare) in rete ‘la persona giusta’

Sono circa 200 milioni le persone in tutto il mondo che usano varie piattaforme online a scopo relazionale: tutte le informazioni e i suggerimenti sul fenomeno che crea nuove opportunità in una giungla di soggetti dal pollice opponibile più utile al ‘touch’ di uno smartphone che alla stretta di una mano in carne e ossa

Ci sarà quello che si sorprenderà, un altro che ne sarà incuriosito, un altro ancora che si fermerà a leggere per cercare di capire se queste app per incontri già scaricate sul telefonino le stia usando correttamente oppure no: si sia più o meno sinceri nell’ammettere di averci fatto un pensierino almeno una volta, l’argomento ‘social dating’ non lascia certo indifferenti gli smanettoni che indugiano distrattamente su queste righe riguardanti appuntamenti organizzati online. Perché ormai va così, l’approccio in rete è diventata una regola della moderna convivenza sociale e chi non sa o finge di non sapere si fa complice di un inganno ipocrita noiosamente anacronistico all’alba del terzo decennio del duemila. 

Social dating, cos’è e come funziona l’approccio online 

Attualmente le piattaforme online risultano gli strumenti di incontro più efficaci per conoscere ed eventualmente incontrare persone accomunate dalla stessa intenzione: intrecciare nuove relazioni che possano tendere a una certa stabilità oppure limitarsi alla fugacità di un’occasione che abbia il solo obiettivo di bruciare subito la passione (i più scafati la conosceranno come ‘sveltina’: l’idea è quella, ma qui tempi delle lusinghe preliminari dilateranno la proverbiale rapidità della pratica). Oggi almeno 200 milioni sono nel mondo gli utilizzatori dei ‘social dating’, motivo per cui appare interessante almeno informarsi sul fenomeno che crea nuove opportunità relazionali in una giungla di soggetti dal pollice opponibile più utile al ‘touch’ di uno smartphone che alla stretta di una mano in carne e ossa.

Chiara Abbate, laureata in Comunicazione e professionista  nell’ambito di organizzazione di eventi e di attività esperienziali per aziende, ha indagato sulla faccenda riportando l’esito della sua ricerca sul campo nel libro ‘Social Dating: Boom o Boomerang? Come avvicinarsi a nuove relazioni senza allontanarsi dalla realtà’ (La Rondine edizioni), una raccolta di aneddoti, amori e delusioni scovati nel luogo-non luogo che è la rete da cui scaturiscono dei consigli per i fruitori delle piattaforme di incontri online, siano essi novellini o già esperti del mezzo.

“Mi occupo di dinamiche relazionali e dopo due pubblicazioni inerenti prettamente alla mia professione, ho voluto indagare su un target umano”, ha spiegato a Today.it l’autrice: “Per me questo del social dating era un mondo sconosciuto, ma parlando con varie persone che mi spiegavano come oggi, chi non abbia una relazione stabile non possa non essere su certe piattaforme, ho iniziato a interessarmi  al fenomeno e al modo in cui si stava sviluppando. Mi sono iscritta su varie piattaforme per sei mesi e ho iniziato a intervistare persone a cui dichiaravo apertamente che stavo scrivendo un libro. Non tutti sono stati disponibili a raccontarmi le loro esperienze, ma chi ha accettato mi ha fornito altri contatti riuscendo così a creare una rete”.

App per incontri online: perché l’amore e il sesso si cercano in rete

Se fino a qualche anno fa cercare l'anima gemella online poteva apparire una strada patetica percorsa da persone meste, senza personalità e vagamente disperate, oggi che il mondo digitale ha inglobato in maniera quasi totale la sfera relazionale, la situazione è ben diversa. “All’inizio io stessa ero molto scettica, per cui per fare questa indagine prima ho evitato di mettere foto nel profilo perché avevo il timore di incrociare qualcuno che mi conoscesse”, ha ammesso Chiara Abbate: “Poi con il tempo e grazie alla conoscenza di tante persone belle di vari ambiti ed estrazioni culturali, mi è crollato quell’immaginario che porta a pensare che se sei su queste piattaforme sei uno sfigato”.

Quanto ai motivi per cui sempre più persone sono spinte ad approcciare in rete piuttosto che nella vita reale, la scrittrice non ha dubbi: “Principalmente, il tempo e la comodità: questo tipo di approcci va in favore della pigrizia. Magari si è a casa in tuta sul divano, non si ha bisogno di truccarsi e di prepararsi come di solito si fa prima di un incontro. Si può conoscere qualcuno online la sera dopo aver messo a letto i bambini, per esempio; oppure quando, magari dopo tanti anni di matrimonio, non si è più abituati ad andare in giro per locali a conoscere persone. Altro motivo è il fatto che queste piattaforme permettono di incontrare persone che sono fuori dal proprio giro, perché ormai non è più tanto semplice andare in un locale e conoscere gente, anzi”.

App per incontri online: come funzionano 

Esattamente come nella vita reale, anche nella realtà virtuale le modalità di approccio di uomini e donne sono diverse quando si tratta di notare, puntare e iniziare una conversazione con il destinatario/destinataria di un interesse che si mostra solo in foto e si descrive con qualche riga nel profilo di presentazione. “Innanzitutto le donne iscritte sulle piattaforme sono molto meno degli uomini, per cui è più facile per loro essere immediatamente contattate da tante persone”, spiega Abbate: “Inoltre, l’uomo fa molta fatica a continuare delle conversazioni con le altre donne perché, inferiori di numero, sono contattate da tanti e hanno maggiori possibilità di scelta. Si aggiunga anche che molti uomini non sono propensi alle lunghe conversazioni scritte a differenza delle donne che, solitamente, sono più portate a usare le parole”. Importante è un’immediata dichiarazione di intenti: “Bisogna dire da subito cos’è che si sta cercando, se relazioni serie o avventure” – prosegue – “E comunque è molto facile capire da subito qual è l’obiettivo di una persona attraverso la descrizione con cui si presenta nel profilo e le fotografie che pubblica: non puoi, ad esempio, pensare di trovare il compagno/a di vita se vedi che le foto sono particolarmente ammiccanti e l’utente si concentra più sul suo corpo che sulle parole. Devi riuscire a interpretare”.

App per incontri: le tattiche utili a catturare l’interesse

Nel corteggiamento online ciò che conta è catturare l'interesse dell'altro nel minor tempo possibile: l’offerta è tanta e tocca ‘sbaragliare la concorrenza’ in modo rapido, efficace, diretto. “In media vengono dedicati circa 3 secondi per ogni profilo”, osserva Chiara Abbate: “Pertanto la prima cosa su cui puntare è la qualità della fotografia e il testo nella presentazione del profilo deve contenere la descrizione di qualcosa che veramente rappresenti l’utente. L’errore che fanno in molti è scrivere quello che non vogliono, quello che non stanno cercando, omettendo di presentarsi”.

Altro problema è non saper conversare: “Esordire con ‘ciao’, ‘come va?’, di norma, è controproducente” dice Abbate, suggerimento che fa il paio con quello più importante di fare molta, ma molta attenzione agli errori grammaticali, non rintracciabili in una conversazione dal vivo, ma drammaticamente evidenti (e avvilenti) in un testo scritto che così è disinnesco di curiosità, emozioni e potenziali cariche erotiche. “E’ bene iniziare una conversazione con una frase che abbia un minimo cinque parole, dimostrare che si è letto il profilo dell’altro e lo si è trovato interessante. E poi è fondamentale sapere ascoltare e dedicare alla persona che suscita il nostro interesse del tempo di qualità, che sia cioè esclusivamente rivolto alla sua conoscenza”.

App per incontri: qual è la ‘molla’ che sblocca l’incontro

Una volta superato lo scoglio del primo approccio, ecco arrivare la decisione di incontrarsi realmente, di incrociare gli sguardi, ascoltare le voci. Ma il ‘momento giusto’ non fa parte delle regole del gioco, rimesso com’è alla personale predisposizione. “Alcuni preferiscono chattare e poco e incontrarsi subito; altri scelgono di passare prima alla telefonata perché ritengono importante ascoltare la voce; altri ancora, invece, magari perché non hanno ammesso di essere già impegnati in una relazione, considerano la chat un intrattenimento come un altro e perciò non vorranno mai un incontro”, aggiunge l’autrice: “Il consiglio è valutare sempre tutto ciò che uno scrive, per delinearsi un quadro più veritiero possibile”.

Chat dopo chat, incontro dopo incontro, se la conoscenza funziona, la relazione nata nel mondo virtuale può seriamente durare e diventare ‘roba seria’: “Negli Stati Uniti un incontro su tre nato online sfocia nel matrimonio e io stessa ho ascoltato racconti di storie molto lunghe. Poi come nella vita ‘normale’ ci sono storie che durano mesi e altre che durano anni”. Una differenza importante, tuttavia, può essere riscontrata in un momento di crisi: “Se si è avvezzo alle piattaforme, ci si ritorna subito. Spesso ci si impegna meno a superare la crisi perché si è consapevoli del ‘mercato’ che c’è fuori”, racconta Abbate che così rileva una sorta di deresponsabilizzazione (che ammette eccezioni) da parte dei partner conosciuti in rete.

App per incontri online, chi le usa si affida a un algoritmo

Tanti e diversi sono i tipi di persone che è possibile incontrare su queste piattaforme: “Di ogni estrazione sociale, livello culturale, età, istruzione”, assicura Abbate: “In alcune app c’è anche la possibilità di filtrare la fascia di età, il livello culturale, caratteristiche come fumatore/non fumatore, amante degli animali, dello sport, per esempio, così da restringere il raggio di azione dell’algoritmo. Perché alla fine bisogna sempre ricordare questo: che si è sempre nelle mani di un algoritmo, è lui che decide con chi farti incrociare…”. Inquietante? Forse un po’. “Ma va considerato che comunque le possibilità sono tante. Io sono una romantica, per cui mi resta l’idea che sia sempre più bello vedersi e piacersi per uno sguardo, per il profumo, per il modo di muovere le mani”, confida la scrittrice, certa che poi, alla fine, i pro e i contro del corteggiamento in rete sono gli stessi del modo tradizionale: “Chi è bravo nell’arte del corteggiare lo è sia in chat che dal vivo. Poi c’è chi è bravo a scrivere, per cui sarà avvantaggiato in questo senso, perché essendo timido, magari 'dal vivo' fa più fatica”.

App per incontri online: non solo relazioni sentimentali o sessuali

I luoghi in cui le piattaforme in questione sono più utilizzate risultano senz’altro le grandi e medie città dov’è più garantito l’anonimato. “Nei piccoli centri è più difficile perché sono tutti terrorizzati dalla possibilità di incontrare il proprio vicino di casa”, osserva Abbate: “Io ho svolto la mia indagine a Milano, ma ho sentito persone che l’hanno usata a Londra, negli Stati Uniti. Spesso queste app funzionano con la geolocalizzazione, per cui si può scegliere il raggio di azione entro cui incontrare persone”.

E proprio nell’ottica di voler cercare compagnia senza chissà quali implicazioni, ecco che queste app fungono da collante tra potenziali amici, colleghi, collaboratori professionali: “La cosa molto carina è che possono essere utilizzate anche da chi non è alla ricerca di relazioni sessuali o sentimentali. Magari c’è gente che viaggia per lavoro e, trovandosi in un luogo sconosciuto, cerca compagnia per un aperitivo, per conoscere la città insieme a qualcuno del posto”, nota l’autrice: “Alcuni mi hanno raccontato che da questi incontri non è nato un sentimento, ma una collaborazione di lavoro oppure una frequentazione tesa a condividere le proprie amicizie. Alla fine è così che va considerato, come un nuovo modo di socializzare che non dipende solo dall’obiettivo di voler trovare l’anima gemella”.

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