Posate quei manubri pesanti chilate di acciaio, uomini dal bicipite mai troppo tonico. Smettetela di emettere urla sofferenti durante lo sforzo che solleva fardelli. Finitela di affollare gli specchi delle palestre con espressioni piacione poco credibili.

Il tempo dell’osanna al muscolo nerboruto è game over: adesso è il cervello a rendere seducenti, è la capacità di azzeccare congiuntivi e trapassati prossimi la vera arma di seduzione di massa. E’ l’attitudine alla cultura esposta al momento opportuno e con sobrio sfoggio a tessere il fascino maschile più autentico, in grado anche di rendere sensuale la mollezza di un girovita arreso.

L’immagine della virilità che uno spot anni 90 attribuiva alla potenza di braccia trainanti casse di Coca Cola è ingiallita come una Polaroid lasciata a lungo alla luce della banalità. Ora è il mezzo busto incravattato l’icona della seduzione, l’occhialetto posato sul naso il dettaglio che fa la differenza, la sintassi corretta la chiave che spalanca il portone delle probabilità di conquista.

Alberto Angela ha aperto la casistica dell’uomo di spettacolo che seduce divulgando, inconsapevole (forse) di un carisma che oltre alla cultura irradia sex appeal a profusione, ma non è l’unico.

Almeno 5 sono i giornalisti che, apparendo in tv, meritano una menzione non solo per quello che dicono, ma anche per come lo dicono… Se siano o meno consapevoli del loro charme non è dato sapere, ma, alla fine, essere attraenti passa anche da questo: dall’abilità di mascherare con arguzia la consapevolezza di sapersi intensamente ‘fighi’.

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