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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Invitati impeccabili: cosa non indossare mai ad un matrimonio

Sia per gli uomini che per le donne ci sono determinati abiti e accessori che vanno assolutamente banditi quando si è ospiti di una coppia di sposi. Evitare le cadute di stile si può, basta conoscere le regole base per non inciampare i clamorosi falli estetici

Questo è il periodo in cui tutti, volenti o nolenti, si ritrovano ad essere destinatari dell'invito a un matrimonio. 

Siamo sinceri: per quanto possa far piacere condividere la gioia di una coppia innamorata, è inevitabile che anche i più indolenti si soffermino a pensare all'abbigliamento da indossare all'evento tradizionalmente pretenzioso di un certo 'dress code'.

Cadere nell’errore di sottovalutare la questione autoconvincendosi con la teoria del “figurati se stanno a guardare proprio me” è legittimo ma non opportuno, motivo per cui sarebbe auspicabile quantomeno evitare i capi e gli accessori simbolo di uno sfacelo estetico. 

PER LEI 
- Abiti bianchi. Essere invitate a un matrimonio non vuol dire diventare protagoniste di un evento che una prima donna ce l'ha già, e si chiama "sposa". Partendo da questo assunto, a meno che non sia stato espressamente richiesto, scordate categoricamente il colore bianco a tinta unita che è prerogativa esclusiva della festeggiata. Stessa cosa per il colore rosso, cazzotto nell'occhio in un ambiente che dovrebbe brillare per morigeratezza.

- Total black. Per l'esatto contrario del banco e del rosso, anche il nero andrebbe saggiamente evitato. La regola secondo cui sia un passepartout per ogni occasione, in caso di matrimoni subisce la restrizione di un'eccezione che lista a lutto l'indossatrice e la rende una triste deroga alla felicità. Al contrario, borse e scarpe possono andar bene quando servono a stemperare le fantasie di abiti variopinti. 

- Scarpe eccentriche. Le zeppe sberluccicanti tacco 12 che magari avete acquistato con i saldi perché costavano troppo a prezzo pieno? Lasciatele nella scarpiera: l'occasione per indossarle non è certo un matrimonio, a meno che non vi chiamiate Lady Gaga e dobbiate cantare Poker Face dietro un cachet stellare.

- Jeans, shorts e trasparenze. Passate oltre a questo punto se gli sposi hanno scelto il 'country' o la 'disco' come tema della loro festa di matrimonio. In caso contrario, evitate di fare le invitate alternative presentandovi con i jeans costosissimi dell'ultimo stilista in auge, con gonne o pantaloncini inguinali "tanto in chiesa non vado" e con abiti più impalpabili del velo della sposa: non è questa la circostanza giusta per sbandierare un anticonformismo che risulterebbe inopportuno, fastidioso e maleducato. 

- Borse grandi. Arrivare ad una festa con una sporta piena e pesante svilisce inevitabilmente la riuscita di un outfit magari ben fatto. Non potete fare a meno della trousse per i trucchi? Lasciatela in macchina e prendetela all'occorrenza: nessuno griderà al rapimento se sparite per dieci minuti.

PER LUI.

Sbaglia chi crede che ad un uomo basti la giacca e la cravatta per essere 'elegante'. O meglio, sbaglia se crede che agli indumenti base possa abbinare qualunque bruttura certo di farla franca quanto a decoro. 

Ecco allora cosa dovrebbe evitare di lasciarsi addosso lui prima di recarsi a un matrimonio, per quanto possa dirsi certo di essere un autentico figurino. 

- Scarpe chiare, a punta o ornate da fibbie: incommentabili almeno quanto quelle sporche e consunte. Si potrebbe aggiungere il principe dell'abominio estetico, ovvero il calzino bianco, ma si presume che ormai l'elemento sia indiscutibilmente bandito dal cassetto di ogni uomo mediamente intelligente;

- camicie colorate o a fantasia: no. Punto. Se si vuole osare un bel paio di bretelle sotto la giacca, va assolutamente ricordato che lo stiloso accessorio è un'alternativa alla cinta, non un vezzo da aggiungere a piacimento. 

- non slacciare l’ultimo bottone della camicia per allargare il nodo della cravatta pensando che la sciatteria non si noti. Anche togliere la giacca e la cravatta, per poi rimboccare le maniche e sedersi a tavola liberi da costrizioni non è il massimo del contegno. Se i signori uomini hanno caldo, le signore donne portano i tacchi: hanno male ai piedi, ma non per questo camminano scalze. 
 

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