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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Arriva in Italia la proposta di legge per il "congedo mestruale"

È stata presentata alla Camera dei Deputati la proposta di legge per tutelare le lavoratrici che soffrono di dimenorrea autorizzandole a restare a casa per tre giorni al mese: "Lavorare con il ciclo è un supplizio"

Esistono dei giorni nella vita di una donna in cui tutto sembra impossibile: ebbene sì, quando ci si misura con il ciclo mestruale, spesso, si devono fare i conti con dolori così forti che costringono a rimanere l'intera giornata a letto. In quel periodo del mese lavorare diventa per molte un vero supplizio: senso di svenimento, fitte tremende e giramenti di testa, in casi estremi, possono essere un vero e proprio handicap.

A tale proposito una novità interessante viene da una proposta di legge relativa al congedo mestruale presentata alla Camera da quattro deputate del Pd: Romina Mura, Daniela Sbrollini, Maria Iacono e Simonetta Rubinato che, avendo consultato medici specialisti, hanno scoperto che in Italia la dismenorrea è un problema comune a molte donne. 

Ebbene sì, dal 60% al 90% delle donne si trova a fare i conti con forti dolori durante il ciclo mestruale e questo causa tassi del 13–51% di assenteismo a scuola e del 5-15% sul lavoro in quanto i dolori e quel senso di disagio non permetterebbero al gentil sesso di studiare o lavorare con la giusta serenità.

"Questo congedo è stato previsto da grandi aziende estere, quindi non è una questione astratta né snob. Si prevede uno stop fino a tre giorni, ma tutto deve essere certificato da uno specialista, non basta un semplice certificato. Ci deve essere un sistema che funziona per migliorare le cose, non dare dei privilegi o creare scappatoie. Anche sulla gravidanza a rischio si discute, così come sugli altri congedi: io sono pronta a rivedere la proposta, se occorre, il mio è un approccio laico per risolvere un problema che affligge molte" - ha raccontato Romina Mura in un'intervista a Libero. 

La proposta di legge intende dunque riconoscere alle donne il diritto di astenersi dal lavoro per un massimo di tre giorni al mese: come usufruirne? Basta presentare un certificato medico, da rinnovarsi ogni anno, necesario affinché la lavoratrice possa percepire la contribuzione piena e un’indennità pari al cento per cento della retribuzione giornaliera. 

L'agevolazione è un diritto di ogni donna a prescindere dal tipo di contratto lavorativo: che sia un tempo indeterminato oppure un contratto a progetto, tutte possono usufruirne.

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