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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Maglia ‘Polizia’, calzini a righe, cappello con visiera: il ministro si dà alla corsa. Ed è subito ‘Salvini’s style'

Il vice-premier si concede una corsetta al chiar di luna nel centro di Roma, ma il suo abbigliamento non passa inosservato. Purtroppo.

E mica è facile chiedere privacy alle telecamere che ti riprendono quando ti chiami Matteo Salvini, sei  il ministro del Governo più popolare del momento, e in una fresca serata di novembre, decidi che una bella corsetta nel centro di Roma è proprio quello che ci vuole prima del Consiglio dei Ministri.

Ci ha provato il vice-premier a invocare un po’ di riservatezza durante quella manciata di chilometri percorsa sui sampietrini umidi.

“Almeno adesso no… Dopo, dopo…” si sente dire nel video che registra il movimento cadenzato del Capitano in versione podista urbano, con il fiatone che gonfia polmoni ormai liberi dal fumo di sigarette e il sudore che segna la fatica di calorie bruciate al fuoco dell’infaticabilità.

Ci ha provato davvero Salvini, pure il cappellino con la visiera aveva indossato per tentare di celare un po’ il volto e passare per un  corridore come tanti, ma niente: la gente lo ha notato, i fari delle automobili hanno ripreso lo slancio ritmato dal senso dello sport, e foto e filmati del suo jogging sono finiti dappertutto.

Chissà… “Accidenti alla notorietà”, avrà pensato lui che in quel momento voleva essere solo uno come tanti, mescolarsi tra la folla e correre come un qualsiasi Matteo che vuole inspirare e espirare per scacciare lo stress di una giornata pesante.

E invece no, sgamato. In tutta la sua stazza di 1 metro e 85 centimetri.

Ma guardando quelle immagini, ecco affacciarsi il pensiero che l’abbigliamento scelto per soddisfare il desiderio di quei 15 minuti di anonimato, forse non era propriamente utile all’obiettivo…

Perché uno che vuole passare inosservato corre con la T- Shirt d’annata del concerto di Vasco Rossi al Modena Park, non con la maglia della Polizia che, tra l’altro, è di un cotone così pesante che fa grondare solo al pensarla addosso durante la corsa.

E i calzini, magari, non li sceglie a righe e tirati su fino a sotto al ginocchio, che fanno tanto tenuta raffazzonata dall’alunno che ha dimenticato l’ora di educazione fisica e si arrangia come può per non beccarsi la nota sul registro.

Diciamolo, su: così vestito a chiunque sarebbe stato difficile passare inosservato, figuriamoci a Matteo Salvini che poi si ferma un attimo per prendere fiato, agguanta lo smartphone e condivide con i 954mila follower la pensata di una corsetta romana al chiar di luna.

“Chi si ferma è perduto”, ha consigliato ai suoi. E allora corri Matteo, corri. Magari, però, la prossima volta con un abbigliamento un tantino più sobrio.  

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