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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Niente soldi per gli orfani dei femminicidi, Mara Carfagna tuona: “Una bastardata”

La deputata di Forza Italia commenta così la bocciatura dell'emendamento alla legge di bilancio che prevede lo stanziamento di un fondo per gli orfani di femminicidi. Salvini: "In Senato la manovra potrà migliorare"

La proposta inserita nella legge di bilancio era di destinare 10 milioni di euro al supporto delle famiglie che si prendono cura dei bambini che hanno perso la madre perché uccisa dal partner. Una proposta che però - alla luce di quella che è sembrata una bocciatura del governo, ma che tale non è secondo la precisazione della deputata del M5S D'Arrando - appare ancora come il tentativo impotente di contribuire concretamente, un minimo, alla vita oltre la morte delle loro mamme di quegli “orfani speciali”, vittime pure loro - a loro modo - di femminicidi.

"Una bastardata", la definisce Mara Carfagna, deputata di Forza Italia e vicepresidente della Camera in un tweet lanciato per commentare la decisione: “Quando trovi i soldi per tutto, compresa la detassazione dei massaggi negli hotel, la birra artigianale, l'assunzione dei fantomatici #navigator e non li trovi per le famiglie affidatarie degli orfani di femminicidio fai una bastardata. Punto”.

L'emendamento è stato presentato proprio dall’ex ministro per le Pari opportunità e pensato per offrire un aiuto economico soprattutto agli zii, nonni e parenti a cui il minore è stato affidato dopo la perdita della madre uccisa e anche del padre autore del delitto, in carcere o suicida.

"Movimento 5Stelle e Lega promettono soldi a pioggia col reddito di cittadinanza, ma non sono riusciti a far spuntare 10 milioni di euro per le famiglie che si prendono cura delle migliaia di bambine e bambini che hanno spesso assistito all'assassinio della madre da parte del padre”, l’accusa della parlamentare: “È una vergogna che tradisce tutti gli impegni pubblici presi dai partiti della maggioranza con la bocciatura avvenuta stanotte si rompe un clima che su queste tematiche così delicate è sempre stato bipartisan, di ascolto e confronto concreto".

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La replica: “Le risorse per gli orfani di femminicidi ci sono”

A poche ore dal duro attacco al Governo di Mara Carfagna, è arrivata la replica di Celeste D’Arrando, deputata del MoVimento 5 Stelle e capogruppo in commissione Affari sociali, che ha dato una visione diversa a quella che la parlamentare FI ha definito come una “bastardata”.                                      

L’emendamento, stando alla deputata, non è stato bocciato, ma inserito in un emendamento, “più esaustivo ed efficace, che prevede risorse anche per altre vittime di violenza”.

“Questo Governo avrebbe tolto le risorse agli orfani dei femminicidi? La realtà è decisamente diversa” ha spiegato: “ Forse la collega Mara Carfagna pensa che il suo emendamento sia stato bocciato tout court quando, invece, è stato assorbito da una nuova riformulazione”.

“Invece che prevedere in un emendamento sconnesso dagli altri, come chiedeva Carfagna, risorse per le famiglie affidatarie di orfani per crimini domestici, il MoVimento 5 Stelle ha preferito inserire questa giusta richiesta in un emendamento, più esaustivo ed efficace, che prevede risorse anche per altre vittime di violenza”, ha precisato D’arrando: “Così facendo rispondiamo ai bisogni di questi bambini e ragazzi e a quelli delle famiglie che li accolgono, e in più regolamentiamo al meglio l’utilizzo delle risorse”.

Pronta la controreplica di Mara Carfagna per nulla convinta - anzi - che questa riformulazione sia davvero efficace: “Il #M5S si è finalmente accorto degli orfani di femminicidio, ma è in malafede", ha osservato in un tweet: "Si difende dietro l’emendamento riformulato all'ultimo in Commissione Bilancio che darà gli stessi soldi, 10 milioni, a un'enorme e generica platea. A quelle famiglie arriveranno solo le briciole". 

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“Noi, genitori di una vittima di femminicidio”: la testimonianza

Arrivare a comprendere che vittima di un femminicidio non è solo la donna che perde la vita per mano del partner, ma anche chi le sopravvive, i figli e i parenti chiamati ad occuparsi di loro con ogni mezzo e con un immenso carico di dolore, è utile per capire fino a che punto la morte di una donna in tale circostanza gravi sul futuro dei bambini, che poi sono gli uomini di domani.

Leggere la testimonianza di Renato, riportata su la 27ettesima Ora del Corriere della Sera, forse serve a capire un minimo cosa significhi vivere così, da padri a cui è stata strappata una figlia nella maniera più dannatamente incomprensibile e da nonni chiamati ad accudire nel dopo i nipoti, sangue del loro sangue versato per una coltellata.

“Siamo soli ogni santo giorno, vessati da una burocrazia a dir poco molesta, da regole a volte incomprensibili e pagamenti che per decenza nessuno dovrebbe chiederci”, scrive questo signore di 74 anni che, assieme alla moglie, si occupa dei suoi nipotini e ogni giorno tira la cinghia per far fronte alle innumerevoli spese tra avvocati, mutuo sulla casa che la figlia non aveva ancora finito di pagare, psicologi, insegnanti di sostegno.

“Non ci siamo più comprati nemmeno un paio di scarpe o un vestito — per dire — né tolti uno sfizio. Tutto è per loro, per i bambini, com’è giusto che sia”, pensa nonno Renato, “vittima collaterale” di un sistema che obbliga ad essere forti per questione di sopravvivenza.

“Vorremmo solo che le istituzioni ci fossero più vicine invece che esserci quasi nemiche, vorremmo che ci semplificassero un po’ la vita. Nel nome di nostra figlia e di tutte le altre”.

Per ora resta ancora un desiderio quello di Renato. Peccato, peccato davvero. 

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Stop al fondo per i familiari degli orfani di femminicidi: il commento di Salvini

La bocciatura dell’emendamento previsto in manovra che frena l’erogazione del fondo destinato alle famiglie affidatarie degli orfani di femminicidi è stato commentato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini: “In Senato potrà migliorare una manovra che parte essenzialmente positiva", ha fatto sapere il vicepremier a cui Mara Carfagna ha risposto con un altro tweet.

"Prendo atto dell'impegno del vicepremier Matteo Salvini, anche se generico. Mi aspetto che al Senato i fondi in favore degli orfani di femminicidio vengano trovati, correggendo quella che continuo a definire con rabbia una bastardata contro le persone più ferite della nostra società".

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“Un errore aver tagliato il fondo per gli orfani speciali”

Al coro di dissenso levato in merito alla mancata inclusione del fondo per gli “orfani speciali” si è aggiunta anche la voce degli assistenti sociali nella figura del presidente del Consiglio nazionale Gianmario Gazzi.

"Non può che destare stupore e meraviglia la bocciatura da parte del governo di un emendamento alla legge di bilancio, presentato dall'opposizione, che prevedeva lo stanziamento di 10 milioni di euro a favore delle famiglie, che decidono di occuparsi degli orfani le cui madri sono state vittime di femminicidio. Si tratta di un gravissimo errore. Auspico che la decisione venga al più presto corretta e che, anche grazie alla sensibilità da sempre mostrata su questo tema dal sottosegretario Vincenzo Spadafora, questa elementare norma di civiltà venga ripristinata".

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