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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Patrick, il primo bambino modello di Zara con la sindrome di Down

Il brand spagnolo ha voluto l'undicenne come testimonial della collezione estiva per bambini. La mamma del piccolo, nota giudice del programma spagnolo MasterChef, ha espresso sui social tutta la sua soddisfazione

Per la collezione di abiti da bambino dai 5 ai 14 anni dell’estate 2019 Zara si avvale per la prima volta di un testimonial straordinario, Patrick, un undicenne con la sindrome di Down che ha reso il suo visetto pieno di lentiggini e il sorriso tenero protagonisti della campagna mondiale del brand di moda spagnolo.

Conosciuto da tutti come Roscòn, il bambino posa con il fratello Diego nel servizio composto da 16 scatti in cui la complicità tra i due rende le immagini scene di vita quotidiana in cui la trisomia 21 (nota come sindrome di Down) è solo un dettaglio di una bellissima normalità. Patrick è uno dei quattro figli dell’enologo Pedro Aznar Escudero e della chef spagnola Samantha Vallejo Nágera, giudice dell’edizione nazionale di 'MasterChef', che su Instagram ha espresso tanto entusiasmo per il modo in cui il figlio stia contribuendo a lanciare un messaggio tanto importante.

“Quando tuo figlio Roscón è il primo modello con sindrome di Down sul sito di Zara e muori di gioia per quello che significa” ha scritto mamma Samantha, felice di collaborare al superamento dei preconcetti sui bambini Down.

La mamma di Patrick, il primo baby modello di Zara con la sindrome di Down

Samantha Vallejo Nágera è un’amica storica di Marta Ortega, l’unica figlia del fondatore della catena di abbigliamento Zara, e proprio grazie al loro profondo rapporto è nata questa collaborazione professionale. La chef ha raccontato di avere scoperto che il figlio avesse la sindrome di Down lo stesso giorno in cui è nato, non avendo durante la gravidanza alcun test per rilevarlo. Samatha, da mamma, non ha mai nascosto le difficoltà di superare i primi giorni di vita del suo Patrick, ma ha anche precisato come sia stato fondamentale ricevere il sostegno degli altri genitori che si sono trovati nella stessa situazione.

“Prima di abituarsi all’idea di avere un bambino straordinario e di accettarlo come un qualsiasi altro figlio, possono essere necessari diversi giorni o settimane”, aveva scritto nel suo blog: “È per questo che è molto importante avere un supporto psicologico, parlare con altri genitori nella stessa situazione, e soprattutto capire che non è la fine del mondo”.

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