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Giovedì, 28 Marzo 2024
Donna

Costruita la prima ‘vagina bionica’: grande successo per la medicina

Su quattro donne nate senza organo riproduttivo è stata impiantata una sua riproduzione costruita in laboratorio e perfettamente funzionante

Nell'ambito degli interventi rigenerativi, la ricerca scientifica realizza un grandissimo risultato grazie alla ricostruzione di una vagina prodotta in laboratorio con le stesse cellule delle pazienti su cui poi stata impiantata, quattro adolescenti tra Messico e Stati Uniti nate con la sindrome di Mayer-Rokitansky-Kuster-Hauser, una rara malattia genetica in cui vagina e utero sono poco sviluppati o assenti. 

Il gruppo di ricercatori guidato da Anthony Atala, noto scienziato che dirige ilWake Forest Baptist Medical Center's Institute di Medicina rigenerativa (in North Carolina), descrive su Lancet questo lavoro, condotto con successo e monitorato a lungo termine: “Questo studio pilota è il primo a dimostrare che gli organi vaginali possono essere costruiti in laboratorio e utilizzati con successo negli esseri umani”, ha detto, un approccio che “può rappresentare una nuova opzione per le pazienti che devono sottoporsi a chirurgia ricostruttiva. Inoltre, è un altro esempio di come le strategie di medicina rigenerativa possano essere applicate a una notevole varietà di tessuti e organi”.

“Le ragazze su cui sono stati impiantati gli organi avevano tutte tra i 13 e i 18 anni al momento degli interventi eseguiti tra giugno 2005 e ottobre 2008 e ora i dati delle visite annuali di follow-up dimostrano che fino a otto anni dopo gli interventi chirurgici, tutto funziona normalmente. Biopsie dei tessuti, risonanza magnetica ed esami interni hanno mostrato che le vagine ingegnerizzate erano simili in aspetto e funzione al tessuto nativo”, ha assicurato Atlantida-Raya Rivera, ricercatrice responsabile del l'Himfg Tissue Engineering Laboratory a Città del Messico, dove sono stati eseguiti gli interventi chirurgici. 

Anche la funzione sessuale dopo il trattamento, compreso il desiderio, è risultato perfettamente normale e tutte in un questionario hanno riferito di avere rapporti senza dolore. 

Prima di effettuare l’operazione sulle giovani donne, il team di Atala ha valutato questo approccio su topi e conigli a partire dai primi anni '90 e proprio grazie a questi studi, gli scienziati hanno scoperto l'importanza di utilizzare cellule umane su 'scaffold' specifici, realizzati in materiali riassorbibili. Un approccio simile era stato anche eseguito per progettare parti di vescica da impiantare in nove bambini fin dal 1998 e perciò lo scienziato è diventato il primo al mondo ad installare organi coltivati in laboratorio negli esseri umani. 

Tuttavia, lo studio attuale è limitato a causa della sua dimensione: sarà importante acquisire un'ulteriore esperienza clinica su questa tecnica, per confrontarla con procedure chirurgiche ormai note, e metterne in luce tutti i vantaggi e gli eventuali limiti. In ogni caso la fabbrica dei pezzi di corpo umano di ricambio si arricchisce, con questo lavoro, di nuove parti.

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