Prima o poi arriva sempre, anche nei più menefreghisti dei dettami del ‘dress code’, il momento in cui una sensazione di inettitudine blocca la consueta dimestichezza con il proprio stile abbigliativo e pone l’angosciante interrogativo, grosso come un macigno, del “cosa mi metto?” su un elegante cartoncino che invita a partecipare ad un matrimonio.  

Cadere nell’errore di sottovalutare la questione è molto frequente per un ospite poco avvezzo al galateo, per così dire, del ‘grande evento’ e per quanto ci si possa raccontare la storia del “figurati se stanno a guardare proprio me”, è sempre auspicabile prestare attenzione quantomeno alle regole basilari che contemplano una serie di ‘sì’ e di ‘no’ quando si tratta di scegliere il cosiddetto ‘abito da cerimonia’.

- DA EVITARE. La consuetudine e il buon senso vogliono che restino fuori dalla chiesa o dal comune in cui si celebra il rito sia il nero che fa tanto corteo funebre (a meno che il matrimonio non sia di sera e il vestito venga arricchito da paillettes luminose), sia il bianco, colore con cui solo alla sposa è dato di spiccare senza dover accusare l’isteria per la concorrenza con un’insolente invitata. Bandite anche le mise troppo sensuali, scollature generose e spacchi vertiginosi così come le borse a tracolla, decisamente sportive e quindi fuori luogo. I cappelli sono ammessi solo la mattina e pure il tight per lui (entro le 16 del pomeriggio, per l’esattezza), mentre lo smoking, contrariamente a quanto si crede, non è proprio l'indumento consono per una cerimonia.

- DI SERA. Non è fondamentale un abito lungo, ma la sua ricercatezza: va benissimo anche un vestito corto, dunque, perché il barocco estetico non va mai confuso con la necessità di adottare uno stile più accurato dettato dalla situazione. 

- TEMA. Se gli sposi hanno specificato un tema come filo conduttore che accompagni quello che è il loro giorno, non sarà certo diritto di un invitato qualsiasi decidere di non rispettare la richiesta e presentarsi come più gli aggrada: piuttosto denigrare l’invito, perché questa è roba di educazione spicciola, il galateo c’entra ben poco. 

- TESTIMONI. È chiaro che per coloro che sono stati scelti dai nubendi per sedere accanto a loro al momento del sì, l’abbigliamento deve essere più accurato possibile. Se per gli uomini la faccenda è più semplice (potendo al massimo appuntare un fiore sulla giacca per distinguersi dagli altri ospiti), le donne dovranno evitare di gareggiare con la sposa esibendo un look red carpet, capelli cotonati al limite del circense o inopportune trasparenze.