rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Donna

Nessuno dice più ‘per cortesia’: il linguaggio ‘palestrato’ dell’uomo moderno

Una ricerca di Google denuncia la desuetudine di parole gentili e altruiste a favore dell’utilizzo sempre più assiduo di vocaboli individualisti

‘Cortesia’, ‘prudenza’, ‘virtù’, ‘decenza’, ‘forza d’animo’ e ‘gratitudine’: addio. Scritto così potrebbe sembrare il finale di un film drammatico e forse - in un certo senso - lo è per davvero, poiché pare che queste siano le parole che stanno lentamente abbandonando per sempre la consuetudine lessicale della società moderna.

In un articolo dal titolo ‘What words tell us’ (‘Cosa le parole raccontano di noi’) e riportato dal Corriere della Sera, è stata pubblicata una ricerca effettuata da Google, che ha passato al setaccio un database di parole estratte da 5 milioni di libri pubblicati in tutto il mondo, tra il 1500 e il 2008.

E’ emerso il quadro di una società individualista, competitiva e poco educata, che tende a sostituire i vocaboli predisposti all’altruismo e alla gentilezza con espressioni più prepotenti e autoreferenziali, come ‘personalizzato’, ‘unico’, ‘posso farlo io’, ‘io vengo prima’ e ‘disciplina’.

Il Corriere riporta: “La coppia di studiosi americani Pelin e Selin Kesebir hanno scoperto che l’uso di parole come «coraggio» e «forza d’animo» è diminuito del 66 per cento, quello di «gratitudine» e «apprezzamento» del 49 per cento. Nel frattempo, l’utilizzo di parole associate con la capacità di produrre, come «disciplina» e «affidabilità» è invece aumentato. Usando un immaginario conta-parole durante le nostre conversazioni quotidiane potremmo probabilmente mettere al primo posto la parola «io» (incipit di molte conversazioni), seguita da avverbi perentori come «assolutamente» (sì e no, vale in ogni direzione)”.

Lo scrittore triestino Mauro Covacich, raggiunto dal Corriere della Sera, spiega:
“È come se parlassimo un linguaggio “palestrato”, tecnofunzionale, un modo di esprimersi che somiglia a un corpo costruito in laboratorio: dobbiamo mostrare i muscoli e certi modi di esprimersi sono utili a questo”

Già nel 2010, il dizionario Zingarelli denunciava l’estinzione di quasi 2.800 lemmi sui 120 mila riportati nel dizionario (‘agiato’, ‘madido’, ‘ineffabile’, ‘ceruleo’, ‘blando’ sarebbero parole ormai del tutto desuete), sebbene il presidente dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, precisa che l’evoluzione non è poi così violenta come può sembrare, poiché indagini come quelle di Google spesso non tengono conto della diversità delle fonti. “La lingua del ’500 per esempio, ci è nota attraverso chi all’epoca scriveva libri, per la maggior parte religiosi, che sicuramente avevano un vocabolario ricco di parole come ‘pietà’, ‘umiltà’ e ‘grazia’ – spiega il Professore, che prosegue sostenendo che “certe espressioni, più individualiste, esistevano anche una volta, ma rimanevano nelle cronache municipali”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nessuno dice più ‘per cortesia’: il linguaggio ‘palestrato’ dell’uomo moderno

Today è in caricamento