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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Università pubblica gratuita: altro che irrealizzabile, in Europa è già realtà

Via le tasse universitarie: Pd e Forza Italia hanno criticato duramente la proposta di Pietro Grasso. Ma cosa succede nel resto d'Europa? Ecco un confronto

Abolire le tasse universitarie per tutti: si può? La proposta avanzata dal presidente del Senato e candidato premier di Liberi e Uguali Pietro Grasso è davvero così "irrealizzabile" e "pericolosa per le fasce più deboli", solo per citare alcune delle critiche che gli sono state mosse? Il Pd, i centristi e Forza Italia l'hanno definita "demagoga", "populista", "il modo certo per svalutare le nostre università". "E' una proposta trumpiana -  dice il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda - perché gli studenti meno abbienti sono già esentati".

Ebbene, ma si tratta davvero di una proposta campata in aria? EuropaToday ha fatto un confronto con ciò che avviene nel resto del Vecchio continente. L'università gratis è già una realtà in ben 9 dei 28 Stati membri dell'Unione europea, come rivela l'indagine annuale “Eurydice” della Commissione Ue (pdf). Come scrive Dario Prestigiacomo, ci sono Paesi come la Germania e la Svezia, per esempio, che certo possono contare su ricche e solide finanze pubbliche. “Se lo possono permettere, insomma”, direbbe chi critica la proposta perché creerebbe un buco al bilancio statale. Eppure, succede anche in Grecia, Paese che come noto non naviga certo nell'oro. A completare l'elenco degli Stati Ue dove gli studenti universitari possono iscriversi senza sborsare nulla ci sono Danimarca, Slovenia, Malta, Cipro, Finlandia e Polonia. 

Secondo un folto gruppo di critici, tra cui il già citato ministro Calenda, se la proposta di Grasso fosse attuata, "i cittadini meno abbienti che oggi sono esentati pagherebbero le tasse anche per quelli più ricchi", riferendosi al fatto che un taglio delle rette universitarie produrrebbe un aumento generalizzato delle tasse. Vero o meno che sia, guardando ai paesi europei che applicano delle tasse d'iscrizione per gli atenei pubblici, l'Italia non fa certo una grande figura in quanto a generosità: ben il 90,2%, degli universitari paga una retta. In Francia, la percentuale è del 60,8, in Spagna del 70 e in Romania del 37. Solo Regno Unito, Portogallo, Olanda, Lussemburgo e Belgio fanno peggio dell'Italia, ma va detto anche che quasi tutti questi paesi garantiscono delle borse di studio a una quota di universitari ben più ampia: se da noi, a ricevere una borsa di studio è il 9,4% della popolazione studentesca, in Olanda, Belgio e Portogallo la quota si aggira intorno al 20%. In Lussemburgo, si arriva al 99%. Il Regno Unito è un caso a parte, perché ha abolito le borse di studio sostituendole con dei prestiti a tasso agevolato. Se in Italia uno studente su dieci non paga tasse, è anche vero che chi lo fa deve sostenere rette tra le più alte d'Europa: si va dai 200 ai 2488 euro per le fasce di reddito più alte. In Francia ci si ferma intorno ai 600.

Per approfondire: EuropaToday

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