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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Accesso al credito da incubo, "spariti" 45 miliardi di prestiti alle imprese

Per le imprese italiane l'accesso al credito continua ad essere "il vero problema" secondo un'analisi condotta dall'Osservatorio Credito Confesercenti: "45 miliardi in meno in un anno, bisogna intervenire altrimenti l'economia reale non può riprendersi"

E' uno step fondamentale secondo la Cgia di Mestre: favorire il credito alle imprese è tra le priorità per rilanciare l'economia italiana. La realtà è durissima. Per le imprese italiane l'accesso al credito continua ad essere un problema reale: a giugno (ultimi dati disponibili), i prestiti bancari alle imprese non finanziarie hanno registrato una flessione del -6,4% sull'anno precedente, pari a 45 miliardi di crediti in meno in 12 mesi: uno dei cali maggiori degli ultimi anni. È quanto emerge da un'analisi condotta dall'Osservatorio Credito Confesercenti su dati Banca d'Italia.

Imprese, accesso al credito è un problema

Quello dell’accesso al credito è un problema ancora urgente per le piccole e medie imprese italiane. Le piccole e micro imprese, infatti, fanno sempre più fatica a relazionarsi con gli istituti di credito: dopo gli anni della congiuntura economica negativa i criteri di affidabilità hanno subito drastiche trasformazioni, diventando particolarmente selettivi e spesso – questa la critica da parte degli imprenditori – eccessivamente penalizzanti..

La tendenza negativa di flussi alle imprese ha caratterizzato in maniera stabile il periodo novembre 2011 - giugno 2019, e adesso - spiega Confesercenti - "si manifesta con modalità che rendono ancora più rigido l'accesso al credito per le attività di minori dimensioni". Tra i comparti, l'emorragia più forte la registrano le imprese del commercio e del turismo (-10 miliardi). I finanziamenti a breve, utili alla liquidità, mostrano un -9% in 12 mesi, mentre quelli a cinque anni - che servono per gli investimenti - calano del 7%. Eppure, osserva l'associazione, "un pezzo alla volta, si stanno creando tutte le condizioni" per far ripartire il credito a iniziare dalle ultime scelte della Bce.

Credito alle imprese: "Si è abbattuta la tempesta perfetta"

''Negli ultimi anni sul sistema del credito del nostro paese, si è abbattuta la 'tempesta perfetta''', commenta Nico Gronchi, Vicepresidente di Confesercenti Nazionale. ''Da un lato la crisi dell'economia reale, che ha scaricato difficoltà oggettive sul sistema bancario e finanziario; dall'altro una quantità di restrizioni, regole e direttive di matrice europea o di vigilanza, che hanno portato ad una crisi della filiera del credito che si è scaricata soprattutto su piccole e microimprese''.

Che cosa fare dunque? ''L'Europa sta facendo la sua parte - continua Gronchi -, è il momento di intervenire anche nel nostro paese. Al nuovo Governo chiediamo un rafforzamento del sistema delle Garanzie e urgenti interventi specifici e diversificati per le piccole e microimprese, attivando strumenti finanziari, alimentati da fondi pubblici, alternativi al credito ordinario. L'impresa diffusa, quella fatta da persone, uomini e donne che ogni giorno si confrontano con un mare di difficoltà, ha un bisogno vitale di avere a disposizione risorse in tempi certi, a costi accessibili e funzionali agli investimenti e ai bisogni dell'azienda, in gioco c'è la sopravvivenza del modello economico e sociale del nostro paese. Se i cordoni della borsa del credito non si riaprono, a pagare sarà anche la crescita: in mancanza del supporto della liquidità e del volano degli investimenti, l'economia reale non può riprendersi''.

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