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Venerdì, 19 Aprile 2024
ECONOMIA

Addio Flat tax, giù le tasse alla classe media

Tria spariglia le carte e punta ad un taglio deciso dell'Irpef "riducendo la pressione sulla classe media". Ecco cosa potrebbe cambiare

Quando tutto sembrava ormai deciso, ecco il colpo di scena. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, a Milano per il Bloomberg European Capital Markets Forum, ha delineato un piano per l'Irpef che "va ben oltre" la flat tax e che punta a ridurre la pressione fiscale sulla classe media. Se le riforme promesse da M5s e Lega si concentrano sulla lotta alla povertà e sul taglio delle tasse per i redditi alti, il titolare dell'Economia spariglia le carte e annuncia un deciso intervento a favore di quei lavoratori che finora erano i grandi esclusi dalla Manovra

"Il Governo - ha detto Tria - è impegnato a ridurre il carico fiscale e questo va ben oltre la flat tax. Siamo allo stadio avanzato di un piano che semplifichi l'imposta sul reddito personale, riducendo la pressione sulla classe media, con un impatto gestibile sul budget".

Difficile dire però come si concretizzerà il progetto di Tria. Secondo quanto riferito l'altro ieri dal Messaggero allo studio del governo ci sarebbe una rimodulazione dell'Irpef da introdurre però solo nel 2020. Gli scaglioni diventerebbero tre contro gli attuali cinque: un’aliquota al 15% per i redditi fino a 28mila euro, un'aliquota al 30% per la fascia di reddito fra 28 e 75mila e un'aliquota al 43% per i redditi da 75mila euro in sud. 

Taglio Irpef, quanto si potrebbe risparmiare

E' questo il piano che ha in mente Tria? Per ora nessuno può dirlo. Se così fosse ad esempio un lavoratore che percepisce 28mila euro lordi avrebbe un risparmio di oltre 3300 euro l'anno, mentre con un reddito di 40mila il risparmio salirebbe a 4mila euro. Oggi l'imposta sul reddito delle persone fisiche si applica infatti secondo i seguenti criteri. 

  • Redditi fino a 15mila euro: aliquota al 23%
  • Reddito da 15mila a 28mila euro: aliquota pari al 27% . Per questa fascia l’Irpef da pagare può arrivare al massimo a 6.960 euro, per i redditi pari a 28.000 euro.
  • Redditi da 28mila a 55mila euro: l'aliquota è del 38%.
  • Reddito da 55mila a 75mila euro: la percentuale dell'imposta è pari al 41%.
  • Da 75mila euro in poi: aliquota al 43%.

Solo un accenno al reddito di cittadinanza

Ovviamente per ora si tratta solo di ipotesi. E' però significativo il fatto che Tria abbia solo accennato all'introduzione del reddito di cittadinanza ("dobbiamo risolvere i problemi sociali alla base di questa necessità"), mentre sulla riduzione delle tasse l'apertura è stata netta. 

Irpef, chi viene bastonato dal Fisco

La classe media d'altra parte contribuisce in maniera sostanziale al gettito Irpef. Secondo un'indagine della 'Dichiarazione dei redditi ai fini Irpef 2016 per importi, tipologia di contribuenti e territori e analisi Irap', realizzata da Itinerari Previdenziali e sostenuta da Cida, il 45% dei contribuenti italiani paga il 2,82% di Irpef, mentre il 12% ne paga oltre il 57%.

"Su un piatto della bilancia - ha affermato Giorgio Ambrogioni, presidente della Cida. - c'è l'eccessiva pressione fiscale sui redditi medio-alti, l'evasione e l'elusione fiscale, il proliferare di detrazioni e agevolazioni fiscali; dall'altro, le difficoltà di reperire le risorse necessarie a mantenere gli attuali livelli di welfare: se non si interviene in modo tempestivo e organico, non si troveranno più le risorse necessarie a finanziare l'assistenza sociale, con gravi ripercussioni sulla qualità della vita''.

Di fatto, secondo Ambrogioni, "il 12% dei contribuenti versa circa il 57% dell'Irpef complessiva, un 12% composto da contribuenti che dichiarano redditi dai 35mila ai 300mila euro annui".

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