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Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

Renzi straccia gli scontrini: "Non servono a combattere l'evasione"

Dopo le sue dichiarazioni, gli artigiani fanno eco al premier sulla questione "scontrini": "Finalmente si è capito che non servono per combattere l'evasione fiscale"

"Eliminiamo gli scontrini fiscali e sostituiamoli con la tracciabilità elettronica" così ha detto il premier Matteo Renzi, durante la presentazione dei Digital champions. Una dichiarazione d'intenti in modo che "l'Agenzia delle entrate smetta di essere un avvoltoio e diventi consulente delle imprese e delle persone". Una posizione netta a cui fa eco l'associazione Artigiani e piccole imprese (Cgia), con le parole del suo presidente Giuseppe Bortolussi:

Finalmente si è capito che scontrini e ricevute fiscali non servono per combattere l'evasione fiscale. Lo sapevamo da un pezzo: nel lontano 1996, l'allora ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, sottoscrisse un protocollo di intesa con le Associazioni di categoria degli artigiani e dei commercianti che prevedeva, successivamente all'entrata a regime degli studi di settore, il superamento della valenza fiscale sia dello scontrino sia della ricevuta fiscale

Insomma una vecchia promessa che adesso, almeno dalle parole di Renzi, sembra prendere forma. Secondo la Cgia un'abolizione degli scontrini e ricevute sarebbe anche un modo per contrastare l'evasione: 

Negli ultimi 3 anni oltre il 70% dei controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza sulla emissione di scontrini e ricevute fiscali ha dato esito negativo. Vale a dire che baristi, fruttivendoli, idraulici, carrozzieri, falegnami, commercianti, etc., - contrariamente a quanto sostenuto dalle campagne denigratorie a cui sono periodicamente sottoposti - li emettono regolarmente. Solo il 30% circa di queste categorie è incorso nelle sanzioni comminate dalle Fiamme Gialle.

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