rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
L'intervista

Il decreto Santanché che vieta di dormire per una notte fuori casa se non in hotel: "Incostituzionale"

"Una grave limitazione del diritto di proprietà" spiega il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. Mentre alcuni sindaci plaudono alla norma anti AirBnb cresce la polemica

Week end fuori porta addio, o quasi. È stato presentato un disegno di legge da parte del ministero del turismo per limitare gli "affitti brevi", cioè i pernottamenti di una sola notte in strutture in affitto anche attraverso piattaforme come Booking e Airbnb. Il divieto sembrerebbe essere imposto nei centri storici e nelle città metropolitane, dove - se venisse approvato il disegno di legge - si potrà pernottare per una notte esclusivamente negli hotel (il divieto non è imposto per chi ha più di tre figli a carico). A questo, si aggiunge la modifica del Codice identificativo regionale in favore di uno unico nazionale.

Attualmente la legge è sono nella sua fase embrionale, prima dell'approvazione potrà subire sostanziali modifiche. Tuttavia, non sono state poche le polemiche da parte di chi lavora nel settore. Il presidente di Confedilizia - confederazione italiana proprietà edilizia - Giorgio Spanzani Testa è intervenuto a Today.it per rispondere a qualche domanda sulla proposta di legge. 

Cosa vuole fare il governo per limitare gli affitti brevi

Partiamo con un commento generale sulla riforma: che ne pensa? Gli articoli di maggiore interesse riguardano quelli sui pernottamenti e il codice identificativo…

"A mio avviso non vi è alcuna necessità di un ennesimo intervento legislativo finalizzato, come tutti i precedenti, a limitare gli affitti brevi. Lo stesso Ministro del turismo dovrebbe spiegare quale sia lo scopo di questa iniziativa, visto che in più occasioni ha affermato - e io condivido - che non sono gli affitti brevi la causa della perdita di residenti nei centri storici delle città (che è la motivazione per la quale alcuni sindaci chiedono di intervenire). Se fosse quello di stimolare la crescita delle locazioni di lunga durata, ritengo che la soluzione non sia quella di limitare gli affitti brevi bensì quella di incentivare gli affitti lunghi."

Cos’è e a cosa serve il Codice identificativo regionale? Spieghiamolo a tutti. Perché anche voi di Confedilizia avete spinto per un Codice identificativo nazionale?

Il Codice identificativo regionale è un codice alfanumerico associato alla struttura ospitante che serve per comunicare l'inizio di una attività di hosting di ospiti: chi affitta è obbligato a presentare questo codice che identifichi la struttura. Il disegno di legge cercherà di uniformare questo codice a livello nazionale senza diversificazioni a livello regionale, come attualmente è in vigore. 

"Dipende da come lo si realizzerà. Noi stiamo chiedendo che le tante comunicazioni che i proprietari sono chiamati attualmente a effettuare siano ridotte a una. Ora ogni regione può stabilire un suo codice, una sua comunicazione. E analoghi adempimenti prevedono diversi comuni. Non è tollerabile."

Perché siete contrari all’obbligo di pernottamento? Come giudica la misura?

"Il disegno di legge prevede il divieto di utilizzare la locazioni brevi per permanenze di una notte. Consideriamo questa una gravissima limitazione del diritto di proprietà e un contestuale regalo a tutte le altre forme di ospitalità, da quella alberghiera a quella di bed and breakfast, case vacanza ecc..."

Da un lato c’è troppa libertà, dall’altro troppa restrizione. La ministra Daniela Santanchè ha già dichiarato che è propensa ad introdurre emendamenti: cosa proponete voi come Confedilizia? 

"Noi abbiamo detto forte e chiaro al ministro, sin dal primo incontro, che l’unica cosa utile potrebbe essere quella di semplificare le regole esistenti, non certo di introdurne di nuove."

In un suo ultimo tweet dove cita una dichiarazione del sindaco di Napoli Manfredi ha scritto "Con questa propaganda non è possibile un dibattito serio". Quale sarebbe il dibattito serio di cui c’è bisogno?

"Un dibattito che non colpevolizzi i proprietari di casa, che non li accusi di essere tutti evasori, che non attribuisca agli affitti brevi la responsabilità di ogni male (dallo spopolamento dei centri storici all’aumento dei canoni), e così via."

Tweet di Giorgio Spaziani testa-2

Come potrebbe cambiare il turismo con l’applicazione di questa norma, secondo lei?

"L’unico effetto sarebbe quello di portare qualche cliente in più a forme di ospitalità diverse (non necessariamente alberghiere) e di far nascere un po’ di economia sommersa."

Per l'articolo 5, invece, che introduce l'obbligo di apertura di un nuovo codice ATECO, pensa sia necessario distinguere imprenditori da privati sulla questione affitti, o poco cambia?

"Sì, penso sia necessario distinguere. Altrimenti ci troveremmo di fronte a nuovi adempimenti e a nuove spese a carico di soggetti che non hanno modo di sobbarcarsi tali oneri."

Cosa ha sbagliato l'inchiesta del Corriere della Sera firmata Milena Gabanelli?

"Mi pare sia piena di luoghi comuni e di diverse affermazioni non vere, frutto di una pigra riproposizione di tesi e argomenti diffuse dai nemici degli affitti brevi."

Tweet di Spaziani contro l'inchiesta di Milena Gabanelli-2

Sulla questione, abbiamo chiesto anche un commento a una delle realtà più importanti del settore degli affitti brevi, AirBnb. L'azienda ha commentato spiegando come apprezzi il percorso di consultazione intrapreso dal ministero del Turismo e che sia "benvenuta" l'armonizzazione nazionale dei codici di registrazione. Resta, tuttavia, qualche dubbio "Su alcune limitazioni che potrebbero andare a colpire la piccola proprietà privata, anche alla luce della proposta di regolamento Ue in materia, sulle quali restiamo in attesa di poter fornire il nostro contributo al tavolo di lavoro". 

AirBnb Usa ha recentemente fatto causa alla città di New York per un provvedimento simile al disegno di legge proposto da Santanchè e che dovrebbe entrare in vigore a luglio 2023. La Grande Mela ha imposto leggi che obbligano gli host a registrarsi presso la città e che bloccano gli affitti di meno trenta giorni se i proprietari non sono presenti nell'abitazione. Per ora, la sezione italiana della piattaforma non ha annunciato prese di posizioni estreme o conseguenze anche legali, soprattutto vista la fase iniziale della proposta di legge. 

Un tema forte quello degli affitti brevi. Da un lato estremamente convenienti per chi decide di affittare la propria casa, dall'altro hanno come conseguenza un rigonfiamento generale dei prezzi delle case, anche con effetti sui giovani studenti delle università che faticano a trovare un alloggio nelle grandi città o per chi semplicemente decide di cambiare casa e si ritrova a dover pagare un affitto molto alto per pochi metri quadri di locale abitabile. 

Gli studenti "senza casa" che dormono in tenda all'università

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Today è in caricamento