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Giovedì, 25 Aprile 2024
Doppia emergenza

Dopo la siccità arriva la grandine, la "catastrofe climatica" mette in ginocchio l'agricoltura

Le condizioni meteo estreme, dal grande caldo ai temporali, mettono in pericolo i raccolti. Un problema che, percorrendo la filiera, si rivedrà nei supermercati e in tavola. Coldiretti: "Occorre intervenire nell’immediato con misure di emergenza per salvare i raccolti e il futuro di aziende e stalle"

Il caldo torrido delle ultime settimane ha concesso una tregua, almeno al Nord, e si è rivista la pioggia. Eppure il cambiamento delle condizioni meteo potrebbe non essere una buona notizia. Vero è che gli agricoltori sono stati messi in ginocchio dalla siccità prima e dagli incendi poi, ma è vero anche un eccesso di acqua - troppa a tutta insieme - può solo di aggravare la situazione. Raccolti ancora una volta in pericolo produzioni minacciate e, percorrendo la filiera fino alla fine, rincari.

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Già da ieri sera, per esempio, pioggia e grandine hanno causato disagi in Piemonte, Trentino, Friuli. Per la giornata di oggi, 26 luglio, la Protezione civile ha diramato l'allerta gialla per rischio temporali su Abruzzo; Emilia Romagna; Friuli Venezia Giulia; Lombardia; Marche; Piemonte; Trentino Alto Adige; Umbria e Veneto.

"La pioggia è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti", spiegano dalla Coldiretti.

Precipitazioni e vento attenuano solo in parte il caldo, mentre provocano frane e la caduta di alberi. "Manifestazioni che non cambiano lo stato di sofferenza idrica sul territorio come si evidenzia dal livello idrometrico del fiume Po che è sceso a 3,8 metri al Ponte della Becca che è rappresentativo delle criticità presenti sull’intera Penisola a partire dalla pianura padana dove per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo". La situazione di carenza idrica riguarda anche i grandi laghi del Nord con il Maggiore che ha appena il 16% di riempimento dell’invaso e in quello di Como va ancora peggio con appena l’ 1,2% mentre nelle zone a valle serve l’acqua per irrigare le coltivazioni, e persino il Garda è pieno poco meno di 1/3 (32%).

C'è poi un altro fattore con cui gli agricoltori si sono dovuti confrontare: gli incendi. Il mix esplosivo caldo e siccità poi ha favorito il divampare dei roghi "con danni incalcolabili dal punto di vista economico ed ambientale tanto che – stima la Coldiretti – ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire l’habitat nei boschi andati distrutti dalle fiamme".

Coldiretti parla di "catastrofe climatica" con un "impatto devastante" sulle produzioni nazionali "che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che  sono il granaio d’Italia. In diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la produzione di riso, del 15% quella della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, e del 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove – evidenzia la Coldiretti – si allargano le zone di 'acqua morta', assalti di insetti e cavallette che solo in Sardegna hanno già devastato quasi 40mila ettari di campi".

"Occorre intervenire nell’immediato con misure di emergenza per salvare i raccolti e il futuro di aziende e stalle in grave difficoltà", afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “la devastante siccità che stiamo affrontando ha evidenziato ancora una volta che l’Italia ha bisogno di nuovi invasi per raccogliere l’acqua a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che, in presenza di acqua, potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina abbiamo bisogno di tutto il nostro potenziale per garantire cibo ai cittadini e ridurre la dipendenza dall’estero".

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